(AGI) - Trieste, 29 giu. - (AGI) Sono quasi 7 mila gli infortuni sul lavoro denunciati all'Inail nei primi cinque mesi del 2016 in Friuli Venezia Giulia. Un dato allarmante, perche' i 6.947 casi registrati tra gennaio e maggio fanno segnare una crescita del 9% sul 2016, con una brusca inversione di tendenza rispetto a un andamento virtuoso che perdurava da diversi anni. Oltre alla crescita delle denunce preoccupa anche il numero di infortuni mortali: sempre da gennaio a maggio le vittime sono state 6, lo stesso numero registrato nel 2015, con 4 casi verificatisi sul posto di lavoro e 2 in itinere. Purtroppo non cala quindi il numero delle morti bianche, mentre fanno segnare una lieve flessione - unico segno "meno" rilevato in questa prima parte del 2016 - le malattie professionali, con 755 denunce al 31 maggio, contro le 778 del 2015. Il quadro statistico e' stato tracciato da Cgil, Cisl e Uil in occasione dell'assemblea regionale dei delegati oggi a Palmanova (Udine) alla presenza del direttore dell'Inail Fvg Fabio Lo Faro, dei responsabili nazionali salute e sicurezza Cinzia Frascheri (Cisl) e Sebastiano Calleri (Cgil) e di Mauro Franzolini della Uil regionale. "La recrudescenza degli infortuni testimoniata dai dati Inail - ha detto Franzolini - e' sicuramente correlata alla crescita della precarieta', sotto forma di contratti a tempo determinato e in particolare di voucher. E' soprattutto l'abnorme crescita di questi ultimi il fattore cui guardiamo con maggiore preoccupazione, sia sotto il profilo della violazione dei diritti contrattuali e contributivi, sia per la minore attenzione alla sicurezza che caratterizza questa forma estrema di contratto a termine, di cui e' indispensabile una revisione per contrastarne l'evidente abuso". Secondo Cgil, Cisl e Uil il dilagare del lavoro precario rischia di vanificare i progressi fatti sulla sicurezza sia a livello di singola azienda che di interi comparti. (AGI)
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