(AGI) - Bologna, 26 set. - "Ricordo come fosse adesso quando interrogavo Fabio e Roberto Savi, mai un cenno di pentimento o di umana pieta' verso le loro tante vittime, addirittura irridenti durante il processo. Sono esperienze che segnano per sempre la sensibilita' di un magistrato". E' il ricordo del procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, il pm che condusse l'accusa sulla Banda della Uno Bianca, il gruppo criminale che, a cavallo tra il 1987 ed il 1994, fece 24 morti e oltre 100 feriti in Emilia Romagna.
Nei giorni scorsi, l'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, nell'ambito di un piu' ampio ragionamento sul perdono ha rivelato di un rapporto epistolare in corso con un componente della Banda, sembra Alberto Savi. Nessun perdono arrivera' dai familiari delle vittime come ribadito da Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione familiari vittime della Uno bianca.
"Alberto Savi - ha sottolineato il procuratore aggiunto Giovannini - poi non ha mai chiarito nulla circa la sua partecipazione all'eccidio dei carabinieri al Pilastro. Come uomo sono da sempre vicino alle vittime e - ha concluso il magistrato - del tutto indifferente ai percorsi individuali di chi si e' macchiato di crimini cosi' orrendi". (AGI)
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