Avellino - Dovranno comparire di fronte al tribunale di Avellino il 28 settembre prossimo, a piu' di tre anni di distanza dall'incidente che causo' 40 vittime tra i 48 pellegrini in viaggio su un bus turistico precpitato dal viadotto Acqualonga dell'A16 Napoli-Canosa. Il titolare dell'agenzia di viaggi "Mondo Travel" Gennaro Lametta e' il principale imputato, per omicidio colposo plurimo, disastro colposo, assieme ai funzionari della Motorizzazione civile di Napoli Vittorio Saulino e Antonietta Ceriola, che falsificarono i documenti di revisione del bus turistico, che non rispettava i requisiti minimi di sicurezza per il trasporto passeggeri. Con loro a giudizio anche funzionari e dirigenti di Autostrade per l'Italia, accusati a vario titolo di omissioni nella manutenzione del tratto autostradale. Quindici in tutti gli imputati e tra questi i direttori di tronco che si sono avvicendati Michele Renzi, Nicola Spadavecchia, Paolo Berti, con Michele Maietta e Antonio Sorrentino, che, da responsabili del posto di manutenzione del tratto autostradale, non avrebbero segnalato le carenze e le lacune nella sicurezza del percorso. A giudizio anche i vertici di Aspi, l'amministratore delegato Giovanni Castellucci, l'ex direttore generale Riccardo Mollo, il condirettore generale "Operation e Maintenance" Giulio Massimo Fornaci, il responsabile dell'articolazione "Pavimentazioni e Barriere di sicurezza" Marco Perna, i responsabili dell'Area Esercizio di Aspi Gianluca De Franceschi, Gianni Marrone e Bruno Gerardi, L'incidente si verifico' il 28 luglio 2013 e il bus precipito' da un'altezza di 25 metri finendo in una scarpata nel territorio di Monteforte Irpino. La comitiva di pellegrini, quasi tutti di Pozzuoli, era di ritorno da una gita di 3 giorni tra Telese Terme e Pietrelcina, in provincia di Benevento. All'altezza della galleria di Monteforte Irpino, il bus in un tratto in discesa perse dei pezzi del sistema di trasmissione che misero fuori uso il sistema frenante. Il pullman dopo aver urtato una decina di auto, in una domenica sera di grande traffico per il rientro estivo, fini' la sua corsa contro le barriere del viadotto, che dopo tre violenti urti precipitarono assieme al bus.Secondo una perizia tecnica ordinata dalla procura della Repubblica di Avellino, le barrirere erano fortemente compromesse. Il processo servira' a stabilire le effettive responsabilita'. Il processo civile si e' concluso per la maggior parte dei parenti delle vittime, risarciti dalla compagni assicurativa di Aspi. (AGI)