(AGI) - Napoli, 29 giu. - Sono quarantotto le discariche finite nel mirino della Corte dei Conti di Napoli che ha chiuso una prima parte dell'inchiesta che presumibilmente sara' divisa in tre tranche. La prima, relativa ai siti in provincia di Avellino, ha portato all'emissione di 15 avvisi a dedurre. Ma in particolare sono solo 4 le discariche individuate ieri, poi ce ne sono 17 nella provincia di Salerno, 25 a Benevento, 1 nella provincia di Caserta e 1 a Napoli.
Le indagini hanno rivelato che i vertici degli enti competenti, negli oltre sette anni intercorsi tra il 26 aprile 2007, data di pronuncia della prima sentenza della Corte di giustizia, e il 2 dicembre 2014 regione e comuni non hanno adottato tutte le misure necessarie, benche' la Legge fosse estremamente esplicita sull'attribuzione delle competenze alla regione e ai comuni che erano "obbligati a bonificare la zona". In pratica la Finanza ha accertato che il danaro di origine comunitaria impegnato per le bonifiche, non utilizzato, e' infatti divenuto indisponibile, circostanza che da un lato ha impedito che le bonifiche fossero effettuate. In questa prima tranche, e' stato sinora contestato ai Presidenti pro tempore della Regione, al commissario delegato in materia di bonifiche, all'assessore all'Ambiente della Regione, ai sindaci e ai Rup delle amministrazioni comunali, un danno patrimoniale all'erario di euro 587mila per ciascuna delle quattro discariche presenti nel territorio della Provincia di Avellino, Comuni di Andretta, Monteverde, Rotondi e Villamaina.(AGI)
Na5/Bru