(AGI) - Benevento, 27 giu. - Un funzionario del Comune di Benevento aveva trovato un modo originale per far si che appalti andasero a suoi 'amici' in cambio di una tangente del 7%. L'uomo usava infatti un laparoscopio. La microcamera utilizzata negli interventi laparoscopici aiutava il funzionario comunale a conoscere le offerte dei partecipanti alle gare e, una volta avuto il quadro di tutte le offerte, avvisava gli imprenditori 'amici' affinche' ne presentassero migliori. E' percio' accusato di corruzione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio e falso il dirigente al Comune di Benevento Angelo Mancini, raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di Benevento Flavio Cusani. Con lui sono finiti ai domiciliari altri 8 imprenditiri Angelo Collarile, Fioravante Carapella, Giuseppe Pancione, Guido Mastantuono, Pellegrino Parrella, Antonio D'Addona, Mario Siciliano e Pietro Ciardiello. Il gip ha anche disposto l'obbligo di firma per il costruttore Angelo Pilla. L'indagine e' stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Benevento che in queste ore stanno eseguendo perquisizioni e sequestri di documenti ritenuti di interesse investigativo per ricostruire la gestione delgi appalti nel capoluogo sannita negli ultimi anni. (AGI)
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