Camorra: vendetta arrivata dopo un anno, uccisi in tabaccheria
(AGI) - Napoli, 25 mag. - La vendetta e' arrivata dopo un anno e dieci giorni. I...
(AGI) - Napoli, 25 mag. - La vendetta e' arrivata dopo un anno e dieci giorni. Il 7 maggio 2016 in un'officina di Marano furono uccisi Filippo e Giuseppe Esposito, padre e figlio. Facevano i meccanici e la camorra li assassino' per vendetta. In precedenza, il 22 aprile, un parente stretto delle vittime, Emanuele Esposito, aveva fatto fuoco in un circolo in via Fontanelle alla Sanita' a Napoli uccidendo Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna. E oggi pomeriggio, alle 17,30 si e' consumata la vendetta: Vincenzo e Emanuele Staterini, padre e figlio, sono stati uccisi da un killer arrivato in motocicletta e con il volto coperto da un casco integrale. Ha fatto fuoco piu' volte tra la folla di una bar-tabaccheria nel centro di Giugliano, in via Campana. I due sono parenti stretti di uno dei boss dei Vastarella, quelli che ad aprile avevano subito l'agguato e che avevano organizzato la vendetta trasversale a Marano. La sorella di Vincenzo Staterini ha infatti sposato Patrizio Vastarella, considerato l'attuale reggente della cosca che al rione Sanita' gestisce i traffici di droga. E proprio dal centro di Napoli arriverebbe il killer che questo pomeriggio ha seminato il panico. In un primo momento si era ipotizzato che fosse stato un tentativo di rapina finito nel sangue, ma i colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata alla testa facevano propendere per una matrice camorristica. Il dubbio lo hanno sciolto gli agenti del commissariato di Giugliano che coordinati dalla Dda di Napoli hanno accertato le parentele e i precedenti penali delle due vittime. Emanuele, il piu' giovane, 29 anni li avrebbe compiuti a dicembre, aveva un precedente per rapina. Il padre Vincenzo, 50 anni, nel 1999 fu arrestato, e poi rilasciato, perche' ritenuto uno degli esecutori materiali di un omicidio avvenuto nel rione Sanita' contro un esponente del clan Misso. Erano gli anni bui della faida di camorra che si combatteva tra le due cosche e che porto' anche a un agguato con un'autobomba nella zona dei Cristallini. Nel 2000 invece l'uomo fu arrestato per associazione camorristica e condannato. Dopo la scarcerazione, avvenuta piu' di dieci anni fa, decise di trasferirsi a Giugliano con la famiglia e al rione Sanita' si faceva vedere molto poco. Ma i killer conoscevano le sue abitudini e lo hanno aspettato nei pressi della tabaccheria. Quando lo hanno visto arrivare si sono avvicinati e hanno fatto fuoco. Il movente e' legato alle faida che ormai da oltre un anno c'e' al centro di Napoli e in particolare al rione Sanita'. Da una parte ci sono i Sequino-Savarese, con l'appoggio degli Spina-Esposito e dall'altra i Tolomelli-Vastarella. Al centro, gli affari da migliaia di euro a settimana legati allo spaccio di droga e alle estorsioni. (AGI)
Na5/Lil/Vic