TERREMOTO: INGEGNERI, TROPPA BUROCRAZIA NELLA RICOSTRUZIONE
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TERREMOTO: INGEGNERI, TROPPA BUROCRAZIA NELLA RICOSTRUZIONE

TERREMOTO: INGEGNERI, TROPPA BUROCRAZIA NELLA RICOSTRUZIONE

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(AGI) - L'Aquila, 2 dic. - Ricostruzione in Abruzzo, troppaburocrazia. Dal convegno tenutosi oggi a L'Aquila, promossodal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che ha fatto il puntosulla situazione dopo il tragico sisma del 6 aprile, e' venutaforte la denuncia sulla lentezza con cui vengono esaminate lepratiche per la riparazione degli edifici lesionati. "Dalle ore successive al sei aprile fino ad oggi gliingegneri italiani hanno fornito un contributo che e' stato dalezione per tutta l'Europa". Con queste parole Giovanni RolandoPresidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) haaperto i lavori del convegno tenutosi oggi con l'obiettivo difare il punto sullo stato della ricostruzione post terremoto ele sue prospettive. "I prossimi 1000 giorni, strategie edinterventi", questo il titolo dell'assise, promossa dallostesso CNI in collaborazione con il proprio Centro NazionaleStudi Urbanistici che ha visto la presenza di professionistiprovenienti da tutta Italia. In piu' di ottocento hanno gremitol'Auditorium della Scuola di Coppito della Guardia di Finanza,luogo nevralgico in questi mesi nella gestione dell'emergenza.Un'emergenza di fronte alla quale anche gli ingegneri italianihanno voluto dare - fin da subito - il loro apporto: 1024,infatti, sono stati coloro - che in maniera volontaria - hannocontribuito alla valutazione del rischio sismico degli edificiesistenti. Una partecipazione premiata nella giornata di oggicon la consegna di attestati di riconoscimento. Un lavoroprezioso sotto il coordinamento della Protezione Civile con laquale, ha annunciato Rolando, "proprio in questi giorni e'stato sottoscritto un accordo quadro, per dare vita ad unrapporto organico con il CNI, avente l'obiettivo di garantireuna formazione permanente e aggiornata ai nostri professionistiin grado di fare fronte, con la massima efficienza etempestivita', a qualunque evento naturale puntando sullaprevenzione". "Noi ci siamo - ha ribadito il Presidente delConsiglio Nazionale degli Ingegneri - in una fase in cui,finita l'emergenza, si e' dato vita ad un processo diricostruzione, puntando, con il progetto C.A.S.E., a svuotarevelocemente le tendopoli e dare subito un'abitazione ad unaparte consistente della popolazione". E proprio sulle scelteche sono state fatte in questi mesi si e' soffermato Paolo DeSantis Presidente dell'Ordine degli Ingegneri de L'Aquila: "lalentezza della burocrazia e' esasperante visto che a fronte dicinquemila progetti per la riparazione degli edifici, ad oggi,ne sono stati accolti appena quattrocento". Dito puntato,inoltre, sullo stato di arretratezza in cui versa ancora ilcentro storico. De Santis ha ricordato i "ventimila aquilaniche sono tuttora ospiti nelle strutture della costa. Unadelocalizzazione non accettabile forse in nome di certiinteressi economici, quando si potrebbe assegnare, con criterisemplici, i finanziamenti necessari per ristrutturare gliedifici parzialmente lesionati".(AGI)com/Plt
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