(AGI) - Pescara, 17 giu. - "La sicurezza non puo' essere vissuta solo come ordine pubblico, che pure e' un elemento fondamentale delle politiche di sicurezza. Una moderna idea di sicurezza, sentita dai cittadini, e' l'incrocio di piu' fattori" e ha alla sua base "una grande alleanza tra Stato nazionale e realta' locali". Lo ha detto oggi pomeriggio a Pescara il sottosegretario alla Presidenza con delega ai Servizi, Marco Minniti intervenendo al convegno sul tema "La sicurezza al centro - Comuni, Stato e Regione insime" promosso dalla presidenza della Regione Abruzzo. Oltre a cio' che fanno le forze dell'ordine, "e' importante quello che fanno le Regioni e i sindaci" perche' "le politiche di sicurezza sono politiche urbanistiche" e "se vogliamo affrontare il tema del contrasto alla criminalita' diffusa e al terrorismo dobbiamo affrontare il tema delle grandi periferie e delle condizioni di vita nelle grandi periferie". A questo proposito Minniti ha ricordato che il governo "ha messo 500 milioni di euro per il recupero delle periferie urbane e questo c'entra con le politiche di sicurezza, e' una delle questioni piu' importanti" a cui si aggiungono le necessarie "politiche di integrazione sociale, con il contrasto alla poverta'". Il sottosegretario ha sottolineato anche che in "questa moderna idea di sicurezza" si deve "rendere il cittadino protagonista attivo. E' un errore drammatico, ha fatto notare, dire al cittadino di scegliere tra sicurezza e liberta' e mettere in contraddizione sicurezza e liberta'". Prendendo spunto dal sito dell'intelligence italiana ("sicurezza e' liberta'") Minniti ha evidenziato che "non c'e' vera liberta' se non viene garantita la sicurezza individuale ma e' altrettanto vero che non c'e' mai una liberta' senza una garanzia di sicurezza. Una democrazia costretta a scegliere tra sicurezza e liberta' e' una democrazia gia' piu' debole" e "la sfida del terrorismo internazionale e' questa". (AGI)
Ett