Ricostruzione L'Aquila: ingegneri, rivedere decreto enti locali
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Ricostruzione L'Aquila: ingegneri, rivedere decreto enti locali

Ricostruzione L'Aquila: ingegneri, rivedere decreto enti locali

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(AGI) - L'Aquila, 23 giu. - "Basta con le norme calatedall'alto. Occorre stralciare integralmente l'articolo dellanuova legge sulla ricostruzione post-sisma dell'Aquila che haimplicato un blocco totale dei lavori a L'Aquila. Si tratta diun errore madornale del Governo che va sanato". Cosi' ElioMasciovecchio, presidente dell'Ordine degli Ingegneri dellaProvincia dell'Aquila, interviene in merito all'art.11 deldecreto legge sugli enti locali riguardante la ricostruzionepost-sisma dell'Aquila e, in subordine, almeno il comma 2richiamando l'attenzione dell'opinione pubblica nei confrontidi un territorio gia' gravemente ferito. "Siamo in unasituazione paradossale - continua Masciovecchio -. Non solo inostri professionisti e le nostre imprese hanno subito iltragico dramma del sisma, ora sono, di fatto, costretti aintercettare opportunita' di lavoro lontano dalla nostraterra". Il decreto legge enti locali approvato prevede, infatti,che il progettista ed il direttore lavori non possono avereavuto rapporti, negli ultimi 3 anni, con l'impresa affidatariadei lavori e/o subappaltatrice. "E' praticamente impossibile -spiega ancora lo stesso Masciovecchio -. Chi ha introdotto talenorma non conosce affatto il nostro territorio e, soprattutto,la questione di L'Aquila. Ci siamo trovati dinanzi al fattocompiuto con un decreto legge che toglie a tutte le realta'economiche, alcune costituitesi anche di recente, ed ai nostriiscritti la possibilita' di lavorare". Per l'Ordine degliIngegneri della Provincia dell'Aquila l'unica via e' quella,appunto, di "stralciare con urgenza quanto previsto attualmentedalla norma se si vuole evitare il rischio "bloccoricostruzione", ma soprattutto quello relativo alle graviripercussioni economiche ed occupazionali sull'interacomunita'". E non e' l'unico monito lanciato al Governo alquale Masciovecchio ricorda un ulteriore impasse relativaall'ordinanza OPCM n.4013 del 23 marzo 2012 per cui lacategoria abruzzese ha fatto ricorso al Tar del Lazio. "Sitratta di una norma iniqua ed assolutamente ingiusta - osservaMasciovecchio -. Troviamo assurdo l'esistenza di una legge chepreveda penali anche per l'ingegnere progettista nel caso diritardi da parte dell'impresa che realizza i lavori. Peccato -conclude - che l'ingegnere progettista non abbia alcunaresponsabilita' in merito". (AGI)Red/Ett
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