Province Pescara-Chieti: accordo gestione associata servizi
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Province Pescara-Chieti: accordo gestione associata servizi

Province Pescara-Chieti: accordo gestione associata servizi

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(AGI) - Pescara, 12 ott. - Parte dall'Abruzzo il primoesperimento in Italia di accordo tra Province limitrofe per lagestione associata di servizi dell'area vasta. Provincia diPescara, Provincia di Chieti e Arit (Agenzia regionale perl'Informatica e la Telematica) avviano un nuovo percorsoorganizzativo per la progressiva unificazione dei servizi, apartire da quelli informatici e telematici. Oggi, nel corso diuna conferenza stampa, e' stato firmato un accordo checonsentira', entro il 2016, la gestione associata dei servizicomuni ai due Enti, per migliorare l'efficienza dei servizistessi e ottenere risparmi significativi. All'incontro con lastampa hanno partecipato i presidenti di Pescara e Chieti,Antonio Di Marco e Mario Pupillo, i segretari generali delledue province, Antonello Langiu e Angelo Radoccia e ilpresidente dell'Arit, Andrea Grilli e sono stati illustrati iparticolari del percorso di unificazione dei servizi. Inparticolare, l'unificazione avverra' progressivamente, mediantela stipula di apposite convenzioni e sulla base di un progetto,che prevede innanzitutto la creazione di una piattaformainformatica unica, con condivisione di software e con ilsupporto di A.R.I.T. La piattaforma informatica comune e' ilpresupposto per poter operare insieme, anche in vista dellacreazione di un polo informatico unico, in grado di offrire ipropri servizi ai Comuni delle Province interessate,realizzando un sistema complessivamente piu' efficiente edefficace. "La progressiva riduzione delle risorse finanziariemesse a disposizione delle Province - ha dichiarato in aperturail presidente Di Marco - ha reso problematica, la possibilita'di svolgimento delle funzioni fondamentali e, a maggiorragione, la possibilita' di supporto ai Comuni dei rispettiviterritori. L' unificazione dei servizi ci consentira' diottenere opportune economie di scala e condividere i punti diforza delle rispettive organizzazioni, riuscendo a produrreservizi piu' numerosi ed efficienti per le rispettive comunita'locali". In pratica saranno gestiti in maniera associata tuttele funzioni fondamentali delle Province, nei settori dellaviabilita', edilizia scolastica, ambiente, comprese leattivita' trasversali e interne di funzionamento: ufficio delpersonale, uffici stipendi e pensioni, ragioneria, economatoecc. La progettazione delle opere pubbliche potra' essereunica, cosi' come la gestione degli edifici scolastici. Lequestioni ambientali a maggior ragione saranno gestiteunitariamente, senza steccati e limiti territoriali. "Che sensoha - ha dichiarato ancora Di Marco - occuparsi del fiumePescara separando gli interventi e le politiche di bonifica?Che senso ha gestire il tema della viabilita' tra Pescara eChieti, quando le strade percorrono territorio senza soluzionedi continuita'?". "Con la vendita di molti immobili allaInvimit e la riduzione progressiva del personale, la Provinciadi Chieti ha recuperato risorse e ossigeno per poter andareavanti. Questo accordo ci da' una visione di prospettiva per iprossimi anni. Secondo noi e' questo il futuro degli 'Enti diarea vasta', cosi' come le attuali Province saranno chiamatedal prossimo anno, quando entrera' in vigore la riformacostituzionale". Intanto le Province stanno continuando adoperare con notevoli sacrifici. La contrazione di finanziamentipubblici e l'impoverimento del personale, dopo i pensionamentie prepensioanmenti degli ultimi anni e i trasferimenti permobilita' in virtu' dell'applicazione della legge Delrio, leProvince di Pescara e Chieti hanno subito una riduzione delpersonale del 30%, passando dagli oltre 400 dipendenti del 2010per entrambe le Province agli attuali 270 di Pescara e 280 diChieti. Il numero dei dirigenti e' stato ridotto drasticamente,passando da 9 a 5 (Pescara) e da 11 a 2 (Chieti). Se tuttoquesto ha consentito un risparmio di costi per il personale,per mantenere lo stesso livello di efficienza non bastano piu'sacrifici e lavoro straordinario dei dipendenti, ma occorre,appunto, razionalizzare l'organizzazione di servizi,ottimizzando le forze e rendendoli trasversali. Tutto cio'anche per favorire l'affiancamento, sempre per i medesimiservizi, alle attivita' dei Comuni, anch'essi colpitigravemente dai tagli delle risorse economiche e del personale.(AGI)Red/Ett
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