Pretese soldi da ditta traslochi, indagata ex direttrice Csa
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Pretese soldi da ditta traslochi, indagata ex direttrice Csa

Pretese soldi da ditta traslochi, indagata ex direttrice Csa

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(AGI) - L'Aquila, 30 set. - Su disposizione della Procura dellaRepubblica dell'Aquila la Polizia di Stato (Squadra Mobile eSezione di p.g. presso la Procura - aliquota Polizia di Stato)sta eseguendo la notifica della misura cautelare interdittivadella sospensione dal pubblico ufficio emessa dal Giudice delleIndagini Preliminari (Guendalina Buccella), nei confronti di unfunzionario del comune dell'Aquila per induzione indebita adare o promettere utilita' (reato previsto all'art. 319 quaterdel c.p.). L'Ex direttore pro tempore dell'Istituzione C.S.A(Centro Servizio Anziani), ex O.N.P.I. (Opera NazionalePensionati Italiani) ubicata a L'Aquila in via Capo Croce 1,nonche' attuale coordinatrice della medesima struttura, organostrumentale del Comune dell'Aquila, e' indagata per averindebitamente indotto un imprenditore, titolare della Ditta difacchinaggio e traslochi denominata "Logistica & Servizi", adarle 1.000 euro, con la promessa estorta di farsene dare altri100 o 200, palesandogli, in caso contrario, l'interruzione deirapporti lavorativi tra la predetta istituzione pubblica el'azienda in questione. L'imprenditore, anch'egli indagato, haaderito alla richiesta consegnando in contanti i soldirichiesti e promettendo di consegnare a breve altri 100 o 200euro. I gravi indizi di colpevolezza sono stati desunti:dall'esame della documentazione acquisita presso il Comunedell'Aquila che evidenzia una richiesta di preventivo alladitta "Logistica & Servizi" del luglio 2014, che in pari data,consegnava l'offerta per il trasporto e rimontaggio del mobiliopari ad 13.500 euro + iva; con determina sempre di luglio 2014,la direttrice affidava alla ditta i lavori di trasporto,revisione e rimontaggio del mobilio di 36 camere del corpo D,per un importo di 13.500,00 + iva; con determina del novembre2014 veniva liquidata la fattura emessa dalla ditta per unimporto di euro 16.470,00 iva inclusa; nel marzo 2015 ladirettrice inviava alla ditta una nuova richiesta di preventivoper i lavori di revisione e montaggio di una porzione di arredidepositatati presso la sede A.S.M. in localita' Bazzano,all'interno di mini appartamenti ubicati al piano terra deicorpi D e Z dell'immobile ex Onpi, assegnazione gia'prospettata al titolare con largo anticipo; dall'esame delladocumentazione bancaria sono stati eseguiti anche i necessaririscontri sugli estratti conto del c/c dell'imprenditore. Gliinvestiagtori si sono avvalsi anche di testimonianze tra cui ledichiarazioni spontanee dello stesso imprenditore indagato(rese durante la perquisizione domiciliare da lui subita nelcorso delle indagini); dal contenuto delle intercettazionitelefoniche e ambientali che hanno evidenziato l'esistenza diun rapporto monetario tra i due, in cui il prestatore d'operadoveva consegnare del denaro, peraltro in contanti, alladirettrice; dal tono e dai riferimenti usati, la funzionariaallude anche ai possibili futuri lavori da assegnareall'imprenditore direttamente, ovvero senza gara pubblica ocomparazione di prezzi; l'uomo riceve indicazioni su comecompilare correttamente la fattura in modo da incassarerapidamente il corrispettivo di 13.500 uro piu' iva, deliberatodal pubblico ufficiale con propria determina dirigenziale,incasso che effettivamente avverra' il 18.11.2014, con unbonifico di euro 16.466,31. A parere della Procura e delG.I.P., non aderire alle richieste economiche del PubblicoUfficiale avrebbe comportato per il titolare della ditta, qualeconseguenza negativa, la perdita dell'opportunita' di essereincaricato per l'esecuzione di lavori futuri: la sua pienaadesione alle illecite richieste e il conseguente gradimentoche ne derivava, determinava il proseguimento del rapportolavorativo e il conferimento di nuovi incarichi: d'altro cantol'uomo nulla fa per opporsi alla volonta' del funzionario e nesegue dettagliatamente le indicazioni, preoccupato,evidentemente, per le conseguenze negative che una qualunqueforma di diniego avrebbe comportato: in ogni caso se da un latosubisce le pressioni illecite del pubblico ufficiale che loinducono al versamento di 1.000 euro, dall'altro ricava unconcreto vantaggio dall'adesione a tali pressioni: trascorsitre mesi dalla dazione di quell'importo, infatti, il20.03.2015, l'uomo riceveva una nuova richiesta di preventivoper ulteriori lavori, venendo cosi' mantenuta fede all'illecitopatto. I fatti sono avvenuti a L'Aquila il 10 dicembre 2014.L'inadine e' stata enominata "OPerazione Onpi". Intanto sonoattesi a strettissimo giro ulteriori sviluppi su altri ipotesidi reato commesse. (AGI)Red/Ett
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