(AGI) - Pescara, 8 ago. - "E' necessario coltivare la memoria di Marcinelle, perche' e' una tragedia che ci ha colpito duramente e perche', malgrado sia accaduta ormai 60 anni fa, si ripete oggi con volti e situazioni diverse, a poca distanza da noi". Cosi' il sindaco Alessandrini a 60 anni dalla tragedia di Marcinelle. "Allora - ricorda - si consumo' a centinaia di metri sotto terra, oggi si ripete a centinaia di metri sotto il mare, con storie differenti, ma, forse, con la stessa speranza di trovare una vita migliore, un lavoro a cui ognuno di noi ha diritto, ieri e oggi. Sotto il suolo del Belgio centinaia di persone erano pronte a tutto per costruirla, mettendosi in gioco completamente, lasciando la propria terra, le proprie famiglie, rincorrendo il sogno di una fortuna da realizzare, perche' il proprio progetto di vita potesse nascere, crescere e concretizzarsi, anche cosi' lontano da casa. Per ragioni diverse - osseva il sindaco - in tanti oggi fuggono dal proprio Paese d'origine, imbarcano con se' il tentativo di realizzare desideri che a casa non hanno speranze e rincorrono un orizzonte che possa almeno offrire una possibilita' nuova, in molti casi, di continuare a vivere. Credo - commenta infine Alessandrini - che ricordare i nostri fratelli morti a Marcinelle, senza pensare a quanti oggi come loro sono disposti a rischiare la vita per andare avanti, attraversando i nostri mari, sia uno speciale modo per dare futuro a chi 60 anni fa, nel buio di quella miniera mori' pensando alla casa che aveva negli occhi e nel cuore". (AGI)
Red/Ett