(AGI) - L'Aquila, 22 giu. - Due milioni 139 mila e 509 euro e' la somma frutto di riciclaggio che i Reparti della Guardia di Finanza dell'Abruzzo hanno accertato nei primi mesi del 2016 nell'ambito di indagini volte al contrasto alla criminalita' economico-finanziaria. Il dato e' stato reso noto stamane a L'Aquila, dal comandante regionale, il generale di Brigata Flavio Aniello, nel corso della celebrazione del 242esimo anniversario della fondazione del Corpo. In particolare, sono stati eseguiti 10 controlli, una ispezione e denunciate 1 persone. Per segnalazioni relative ad operazioni sospette sono state approfondite le posizioni di 140 soggetti. Nel contrasto alla criminalita' organizzata sono state sottoposte ad accertamenti economico-patrimoniali 46 soggetti, di cui 33 persone fisiche e 13 giuridiche. Le proposte di sequestro superano i 952 mila euro mentre le confische equivalgono a 500 mila euro. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno riguardato anche i reati fallimentari, segmento nel quale sono stati eseguiti 26 controlli e sfociati con 58 denunce e un arresto. Per i reati societari i controlli sono stati 4, 18 le denunce. Cinque i controlli eseguiti per reati bancari e finanziari con 6 denunce e un arresto. Infine, sul fronte del falso monetario sono state svolte 62 verifiche con 61 persone denunciate e una arrestata. Duecentocinquantasette il numero di banconote sequestrate. "L'aggressione patrimoniale alla criminalita' organizzata ed alle sue proiezioni sul sistema produttivo - ha detto nel suo intervento il generale Aniello - rappresenta, unitamente alla tutela delle entrate e delle uscite, un obiettivo di primario interesse strategico per la Guardia di Finanza, unico organo di Polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario ed in grado, quindi, di colpire nella loro globalita', mettendo in atto il tipico 'approccio trasversale' al servizio, tutti quei fenomeni di ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale. La ricerca delle ricchezze illecitamente accumulate, in grado di inquinare i circuiti legali dell'economia e di alterare le condizioni di concorrenza, anche mediante fenomeni di usura, oltre che di riciclaggio - ha spiegato il comandante - e' stata operata con la duplice finalita' di privare le organizzazioni criminali delle proprie fonti finanziarie e recuperare alla collettivita' la ricchezza mimetizzata nella societa' civile e nell'economia legale, ottenuta con gravi delitti. Gli strumenti piu' efficaci, in casi della specie, si sono rivelati, unitamente alle investigazioni di polizia giudiziaria, le indagini economiche, patrimoniali e finanziarie, attraverso le quali e' stato possibile colpire la delinquenza nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, procedendo al sequestro di disponibilita' riconducibili, oltre che ai vari soggetti responsabili di reiterati delitti di natura economico-finanziaria, anche ai loro prestanome, meglio noti come 'teste di legno'". (AGI)
Ett