Ecomafia: Legambiente, allarmanti i dati abruzesi
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Ecomafia: Legambiente, allarmanti i dati abruzesi

Ecomafia: Legambiente, allarmanti i dati abruzesi

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(AGI) - L'Aquila, 30 giu. - Sono stati 29.293 i reati accertatiin Italia, circa 80 al giorno, per un fatturato criminale chee' cresciuto di 7 miliardi rispetto all'anno precedenteraggiungendo la cifra di 22 miliardi, cui ha contribuito inmaniera eclatante il settore dell'agroalimentare, con unfatturato che ha superato i 4,3 miliardi di euro. Sono questialcuni dei dati emersi nel rapporto Ecomafia di Legambiente.Dati allarmanti che non escludono l'Abruzzo che con le sue 742infrazioni accertate, 712 denunce e due arresti nel 2014 occupail 13esimo posto nella classifica nazionale dell'illegalita'ambientale. A preoccupare e' soprattutto l'illegalita' relativaal ciclo dei rifiuti, in Abruzzo sono state registrate 201infrazioni con 209 denunce e 59 sequestri. A tenere altal'attenzione sono anche i recenti casi di cronaca comel'incendio doloso di qualche giorno fa nella discarica di ColleMarconi tra Chieti e Bucchianico. Una storia che ha fattoparlare di Terra dei Fuochi in Abruzzo. I rifiuti illegalmentestivati nella discarica dimenticata erano gli scarti dellaproduzione di numerose industrie chimiche e farmaceutiche, mac'era anche molto di piu': piombo, batterie esauste, sacchi conscarti industriali vari, medicinali e rifiuti ospedalieri ealtri materiali non ancora identificati. "Pochi giorni prima -ricorda Legambiente - il quotidiano 'Il Centro' avevadocumentato e 'riscoperto' il sito contaminato e abbandonato eaveva ritrovato documenti che legherebbero i rifiuti allaCampania con una delibera che riguardava la ditta che si occupadello smaltimento dei rifiuti, Ecologia Italiana srl, con basead Acerra. Solo poche ore dopo il servizio giornalistico e'scoppiato l'incendio che avrebbe devastato e forse cancellatoper sempre anche le prove di presunti illeciti. Altro datopreoccupante - sempre stando al rappoto dell'associazioneambientalista - arriva dall'illegalita' nel ciclo del cemento.In Abruzzo ci sono state 154 infrazioni, 183 denunce e 37sequestri. Sono state 35 le infrazioni, 6 le denunce e unsequestro relativi a incendi dolosi e colposi. Infine sono 10le opere d'arte rubate in regione. Si chiude con la classificasulla corruzione in Italia in materia ambientale dove l'Abruzzooccupa il sesto posto con 16 inchieste 97 arresti 173 denunce e41 sequestri". "I dati abruzzesi - aggiunge Luzio Nelli diLegambiente Abruzzo - sono allarmanti, un territorio vicino aregioni gia' interessate da ecomafie nel settore dei rifiutiche va tutelato e protetto affinche' non diventi una nuovaterra dei fuochi. Per evitare tutto questo occorre una buonapolitica e un sistema di controlli efficace, sono il migliorantidoto per debellare le ecomafie, ecco perche' ci auspichiamoche nei prossimi mesi sia varata la legge di riforma delsistema delle agenzie ambientali, ancora ferma in Parlamento, esi metta mano alla Legge Obiettivo e alla nuovaregolamentazione degli appalti". "Di buono - osservaLegambiente - c'e' che finalmente gli eco-criminali sarannocostretti a pagare. Dopo 21 anni di battaglie, la legge n. 68del 22 maggio 2015, ha introdotto i delitti contro l'ambientenel Codice Penale. Questa edizione 2015 del rapporto Ecomafia,realizzato col contributo di Cobat, e edito dalla casa editriceMarotta e Cafiero, non puo' che aprirsi quindi con un grido digioia e con la speranza che questo 2015 sia uno spartiacque,l'anno in cui le ecomafie e l'eco-criminalita' cominceranno aessere contrastati con gli strumenti repressivi adeguati"."Finalmente - ha dichiarato il presidente di LegambienteAbruzzo, Giuseppe Di Marco - i reati ambientali sarannoadeguatamente puniti. L'approvazione del Ddl dopo 21 anni diattesa rappresenta sicuramente un salto di civilta' e unavittoria che avremmo voluto condividere con le tante realta'che fino a oggi hanno dovuto fare i conti anche con laconcorrenza sleale dell'imprenditoria criminale. Uno strumentofondamentale per combattere anche quella zona grigia, doveimpera la corruzione che e' diventata il principale nemicodell'ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse,degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e dellagestione delle emergenze che consentono di aggirare regole eappalti trasparenti. C'e' bisogno allora dell'applicazionedella legge sugli ecoreati - ha concluso Di Marco - ma anche diun complessivo cambio di passo, verso un paradigma economicopiu' giusto e in grado di sollecitare nuova fiducia,partecipazione e trasparenza, perche' non ci si rassegni apensare al malaffare come a un male senza rimedi". Il rapportoe' stato presentato a Roma alla presenza di Rossella Muroni,direttrice nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza,presidente nazionale di Legambiente, Alessandro Bratti,presidente della Commissione di inchiesta sul ciclo deirifiuti, Donatela Ferranti, presidente della Commissionegiustizia della Camera, Salvatore Micillo, copromotore dellalegge sugli ecoreati, Andrea Orlando, Ministro della Giustizia,Serena Pellegrino, co-promotrice della legge sugli ecoreati,Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente dellaCamera e copromotore della legge sugli ecoreati e FrancoRoberti, procuratore nazionale antimafia. (AGI)Red/Ett
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