Verdiniani sospesi per 5 giorni, clima teso sulle riforme
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Verdiniani sospesi per 5 giorni, clima teso sulle riforme

Verdiniani sospesi per 5 giorni, clima teso sulle riforme

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(AGI) - Roma, 5 ott. - Cinque giorni di sospensione dall'Aula,con effetto immediato, per i due verdiniani Lucio Barani eVincenzo D'Anna. Un giorno di sospensione per il grillinoAlberto Airola. Tutti protagonisti della bagarre che e'scoppiata in Aula al Senato venerdi' scorso, quando lasenatrice pentastellata Barbara Lezzi ha accusato i dueverdiniani di averle rivolto gesti osceni e sessisti. Lesanzioni comminate ai due senatori arrivano dopo una lungariunione del Consiglio di presidenza di palazzo Madama, che,dopo aver visionato tutti i filmati, estende l'esame anche algiorno precedente, giovedi' 1 ottobre, riservandosi ulterioriaccertamenti. Per l'intanto, c'e' la censura nei confronti diun altro grillino, il capogruppo Gianluca Castaldi, e perl'intero gruppo della Lega. Ma la dura presa di posizione delpresidente Grasso, che d'ora in poi usera' il pugno di ferro enon consentira' piu' intemperanze, parole volgari e offese,perche' quanto accaduto nei giorni scorsi "mina l'autorevolezzadelle istituzioni", non placa gli animi e, anzi, alla ripresadell'esame del ddl riforme, il clima torna ad infiammarsi.Fuori dall'Aula, intanto, i due verdiniani si difendono,accusano Grasso di fare come "Ponzio Pilato, incapace eipocrita", poi tutto il gruppo Ala, con una nota, punta il ditocontro il 'processo sommario' a cui sono stati sottoposti, conuna "condanna" comminata "per insufficienza di prove". E mentrela maggioranza tiene - seppur fermandosi a quota 160, un votoin meno della maggioranza assoluta - e supera indenne anche ilsecondo voto segreto, sempre su un emendamento della Lega, labattaglia in Aula si sposta sul regolamento, con accusereciproche tra maggioranza e opposizioni di mettere in atto'canguri' e 'gamberi'. Nel mirino finisce ancora una volta ilpresidente Grasso, accusato dalle opposizioni di "non esserearbitro imparziale" ma di usare il regolamento "a favore dellamaggioranza". La seconda carica dello Stato, dopo aver piu'volte ripreso alcuni senatori (tra cui il leghista Candiani,poi censurato per le intemperanze) e ricordato che d'ora inavanti "gli interventi non si accompagnano piu' con commenti ecori", assicura che continuera' a svolgere il suo ruolo "diarbitro" e di applicare il regolamento "in maniera trasparentecome una fonte d'acqua limpida". La Lega non ci sta e StefanoVolpi, segretario dell'Ufficio di presidenza, abbandona ilavori: "L'Arbitro io non lo vedo". I grillini, dal canto loro,si dicono vittime di "una rappresaglia", mentre il capogruppoCastaldi accusa Grasso di aver "somministrato il primocucchiaino di olio di ricino". La seduta dell'Aula prosegue traproteste e richiami da parte del Presidente, che fa muro control'ostruzionismo, Forza Italia, con il capogruppo Romani ricorrealla storia, e cita la Batrocomiomachia, per descrivere quantosta avvenendo, lamentando il fatto che non si entri nel meritodelle questioni. Ed e' tra una protesta e l'altra che alla finesi vota l'articolo 6 del ddl, che introduce il regolamentodelle opposizioni in Parlamento, con la maggioranza che risale,toccando quota 163 si'. .
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