Si riaccende lo scontro, nel governo, sui due temi che più hanno diviso M5s e Lega da inizio legislatura: l'Alta velocità Torino-Lione e l'autonomia differenziata.
Ad innescare la miccia sulla Tav Matteo Salvini, che commentando gli scontri tra forze dell'ordine e 'no Tav' nel cantiere di Chiomonte, ha scandito: "Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici".
Il ministro dell'Interno ha poi approfittato per ribadire il suo 'sì' all'opera contro la quale sono notoriamente schierati i 5 stelle. "Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazioni dei lavori", ha assicurato. Dal fronte pentastellato, la provocazione non è stata immediatamente raccolta e la reazione è stata affidata al capogruppo del M5s alla Camera, Francesco D'Uva, che si è limitato a scrivere: "Da sempre condanniamo ogni forma di violenza e continueremo a farlo. Ognuno è libero di esprimere la propria idea ma senza usare violenza. Serve sempre massimo rispetto per le forze dell'ordine".
Molto più caldo l'altro fronte aperto, quello dell'autonomia. Dopo le critiche ricevute nelle scorse ore dai governatori leghisti, Attilio Fontana e Luca Zaia, il presidente del Consiglio ha scritto una lettera aperta indirizzata ai cittadini lombardi e veneti e pubblicata sul sito di Palazzo Chigi. Nella missiva, il premier ha lamentato gli "insulti inaccettabili" arrivati dalla coppia Zaia-Fontana, che comunque si è detto disposto a incontrare. E ha chiarito che "l'autonomia non deve essere una bandiera da sventolare" ma una "riforma per tutta l'Italia".
Durissima la reazione dei due presidenti di Lombardia e Veneto: Zaia e Fontana hanno replicato - a loro volta in una lettera, indirizzata a Conte - che non firmeranno "intese farsa" e che sono disposti ad accettare solo testi che porteranno a un autonomia "vera". i due governatori hanno poi nuovamente attaccato il premier: i testi delle intese cui lavoriamo rispettano la Costituzione - hanno scandito - "avremmo voluto un presidente del Consiglio garante della Carta".
Infine, hanno duramente stigmatizzato le fake news diffuse da "alcuni ministri" sul progetto di autonomia differenziata. La lettera di Conte ha poi innescato la reazione di altri governatori, come il siciliano Nello Musumeci e il toscano Enrico Rossi, che hanno chiesto di essere coinvolti nel confronto.
Altro tema del contendere intra-governativo è la proposta di introduzione di salario minimo, rilanciata nuovamente oggi da Luigi Di Maio, con il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon che ha spiegato che la proposta può incontrare il favore della Lega solo se avviene "a costi perlomeno invariati per le piccole e medie imprese".
Tutti i nodi dovrebbero finire sul tavolo di Conte, Di Maio e Salvini. Il premier e i suoi vice potrebbero incontrarsi in un vertice chiarificatore dopo i venti di crisi della settimana scorsa. L'incontro non sarebbe stato ancora fissato. Mentre sull'autonomia sarebbero confermato i tavoli tecnici di martedì per sciogliere il nodo finanziario e quello delle sovrintendenze.