Uno spiraglio per Radio Radicale avviata verso la chiusura, tra un mese, per il mancato rinnovo della convenzione da parte del governo? Una gara? Un proroga di sei mesi? C’è davvero una soluzione?
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A dare corpo a una qualche flebile speranza è un articolo de la Repubblica di oggi che in una cronaca raccoglie - unitamente al Tg5 - dalla Presidente del Senato, Elisabetta Castellati, questo pensiero riportato tra virgolette: “Bisogna scongiurare la paventata chiusura di Radio Radicale salvaguardando il pluralismo dell’informazione. E questo - dice a Repubblica e al Tg5 - è anche il miglior modo per onorare la memoria di Bordin”. È di fatto un appello. Agli uomini di buona volontà. E armati delle migliori intenzioni. “In questo senso, anche una proroga di sei mesi della convenzione sarebbe ben vista dalla presidente» interpreta il giornale.
La Repubblica delle manifestazioni di solidarietà (domenica di Pasqua in piazza), di quelle trasversali “dal Pd ad alcuni leghisti a qualche isolato grillino” e poi la staffetta di digiuno che ha raggiunto quota 62 adesioni.
Anche Emma Bonino ha rinnovato il proprio appello al Presidente del Consiglio Conte, ieri nell’aula del Senato, pregandolo “di ripensare alla decisione che avete preso: fate una gara… lo dico anche al sottosegretario Crimi. Questa sessione non sarà in diretta su Radio radicale perché per un giorno o forse per due ha deciso di dedicare tutto lo spazio programmato in ricordo di Massimo Bordin. Però sarà dovutamente registrata, archiviata in questo gioiello che è l’archivio di Radio Radicale e potrà essere ascoltata nei prossimi giorni o anni”, ricordando che cambiare idea è segno di forza e non di debolezza. Dal governo per ora nessuna replica.
“A smarcarsi, lasciando aperto uno spiraglio di speranza, è Matteo Salvini”, che di Radio Radicale è un ascoltatore fedele, ricorda la Repubblica, che riporta anche una dichiarazione dello stesso vicepremier e ministro dell’Interno: “Io, e lo proporrò anche agli amici 5Stelle, preferirei che chi di dovere tagliasse i mega stipendi in Rai. Ci sono decine e centinaia di persone pagate da tempo per fare poco o niente. Prima di chiudere voci che informano, io andrei a guardare laddove ci sono sprechi di denaro pubblico”. Frase sibillina. “Tuttavia i leghisti che hanno aderito alla raccolta di firme per la Radio, avviata da Giuseppe Basini, si fermano a 24».
Insomma, la strada – sull’onda della commozione per la perdita di Massimo Bordin – potrebbe essere “in Parlamento un emendamento al decreto crescita che proroghi la convenzione per altri sei mesi”.