Amatrice (dall'inviata Simona Zappulla) - Lo Stato c'e' e ci sara' anche quando i riflettori saranno spenti. Ai funerali solenni di Amatrice - 28 le bare presenti e di queste due piccole bianche - le piu' alte cariche dello Stato hanno voluto insistere sullo stesso messaggio rivolto alle popolazioni colpite dal sisma: non saranno abbandonate.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo la cerimonia funebre ha voluto confortare i familiari e conoscenti delle vittime: tra le bare, un abbraccio e un bacio a ciascuno di loro, una parola di conforto e di incoraggiamento. "Coraggio - ha detto piu' volte a chi lo ascoltava e gli chiedeva un minuto di attenzione - forza. Non vi lasceremo soli, non vi abbandoneremo, questo non avverra'. Non abbiate questo timore". Rivolgendosi a una signora ha assicurato: "Amatrice e' bellissima. Dico e' perche' tornera' come era prima. Difficile non innamorarsene", ha sottolineato. Moltissime persone, seppure sconsolate e in lacrime, dopo questi scambi cosi' intimi l'hanno ringraziato per la vicinanza e gli hanno detto: "Contiamo su di lei".
Anche il premier Matteo Renzi, che prima di arrivare ad Amatrice ha fatto un sopralluogo a Norcia nelle zone colpite dal sisma, ha stretto le mani a molti rappresentanti delle forze dell'ordine e ai volontari e anche lui si e' impegnato ad adoperarsi per le popolazioni colpite dal terremoto, specialmente nella delicata fase della ricostruzione: "I soldi che servono ce li abbiamo - ha garantito - non bisogna perdere tempo. Noi ci siamo, vi garantisco io il ritorno alla comunita'". E ha assicurato ancora una volta: "Non vi lasceremo soli. La cosa essenziale sara' quella di non lasciarvi soli quando si spegneranno le telecamere. Ma il paese lo ricostruiamo, pezzo per pezzo". E ha promesso che la priorita' adesso saranno i controlli, fatti al meglio, contro ogni speculazione.
In prima linea anche i due presidenti delle Camere. Quello della Camera, Laura Boldrini, che ha aggiunto: "E' doveroso, non li lasceremo soli". Pur sottolineando che "ci sono dei tempi da rispettare per la ricostruzione, quindi ci vuole anche comprensione". E infatti sulla richiesta di chalet di legno da predisporre prima dell'inverno dice cauta: "Speriamo, ma ci sono dei tempi per fare tutto. Noi - insiste - non li lasceremo soli". Anche il presidente del Senato Pietro Grasso sottolinea: "L'importante e' non spegnere i riflettori. Mi impegno a tornare tra tre settimane e poi tra quattro. Bisogna asciugarsi le lacrime, rimboccarsi le maniche e cominciare a ricostruzione". Quindi, ha concluso: "Ognuno ha la sua repsonsabilita': la magistratura deve accertare le responsabilita', il governo deve trovare le risorse e avviare la ricostruzione". (AGI)