Ma c’è qualcuno che vuole davvero questo governo giallo-blu? E se quello della politica fosse tutto un teatrino ben recitato? Queste sono le domande che il popolo di Twitter sta iniziando a farsi dopo il tira e molla infinito che sta coinvolgendo i partiti usciti vincitori dalle elezioni del 4 marzo, il presidente Mattarella, professori, ministri e tecnici. Dubbi che sono stati tutti convogliati in un hashtag che è diventato presto un modo per ironizzare su una situazione di stallo che non si sblocca. Ecco, secondo gli italiani, tutte #scusepernonfareilgoverno.
Scuse “romantiche”
Un matrimonio di questo tipo ha bisogno di regole precise e di sicurezze. E a volte deve affrontare i dubbi di una relazione così complicata.
#scusepernonfareilgoverno non faccio mai il governo prima del terzo appuntamento
— Rose Merí (@ross_mer) 30 maggio 2018
facciamo domani, l'attesa aumenta il desiderio #scusepernonfareilgoverno
— Ciano Veen (@CianoVeen) 30 maggio 2018
Il problema non sei tu sono io che non ti merito
— AskFrancesca (@AskFrancesca) 30 maggio 2018
#scusepernonfareilgoverno
"Non posso. Penso ancora alla mia ex!"#scusepernonfareilgoverno pic.twitter.com/rCexYuO0Zx
— Il Vendicatore di Tweet (@Vpertweet) 30 maggio 2018
Scuse “televisive"
La verità è una: siamo tutti diventati dipendenti delle maratone di Enrico Mentana su La 7
Non voglio che finisca la #maratonamentana.#scusepernonfareilgoverno
— Marco Marangio (@MMPrimaPagina) 31 maggio 2018
Dobbiamo prima finire di girare la nuova serie #scusepernonfareilgoverno pic.twitter.com/vlQxzsTWog
— jennyfer as (@jennyferTAS) 30 maggio 2018
Scuse “politiche”
C’è chi è convinto che è il superamento del 40% da parte del Movimento 5 Stelle ad impedire la nascita del Governo
Stando a questo #sondaggio , non è che il @Mov5Stelle al 43% è #scusepernonfareilgoverno????? pic.twitter.com/ta9hFTv2LK
— Sere FiveStars (@serebellardinel) 31 maggio 2018
Mia madre non vuole che accetti ministri dagli sconosciuti #ScuseassurdepernonfareilGoverno #scusepernonfareilgoverno
— Tany (@TaniuzzaCalabra) 30 maggio 2018
Scuse “economiche”
Non trovavo il convertitore#scusepernonfareilgoverno pic.twitter.com/jVv5VwTBQn
— Andrea Ferretti (@aferretti94) 30 maggio 2018
Scuse “letterarie” o “scolastiche”
Da Beckett a J.K. Rowling. Quando i politici diventano protagonisti di libri e saghe famose. E accanto, l’ironia sulla conoscenza della grammatica (che non poteva mancare)
Sono stato chiamato a difendere Hogwarts dagli attacchi di Lord Voldemort#scusepernonfareilgoverno
— michele (@cene1979) 31 maggio 2018
Sto aspettando Godot #scusepernonfareilgoverno
— bdA (@bardaum) 31 maggio 2018
Mi hanno chiesto il congiuntivo trapassato di "governare". #scusepernonfareilgoverno
— Mangino Brioches (@manginobrioches) 30 maggio 2018
Non ho finito lo stage alla New York University #ScuseassurdepernonfareilGoverno #scusepernonfareilgoverno
— Federica simoncini (@Biborica) 30 maggio 2018
Scuse “creative”
In quanto a creatività (e sarcasmo) gli italiani non sono secondi a nessuno.
Sto trattando con Macron per la restituzione de La Gioconda.#scusepernonfareilgoverno
— Nicola Ielpo (@IelpoN) 31 maggio 2018
Ieri sera il cane mi ha strappato il programma. #scusepernonfareilgoverno
— Alessio Viola (@alessioviola) 30 maggio 2018
L'autobus ha preso fuoco.#scusepernonfareilgoverno
— Enzo Capasso (@EnzoA24) 30 maggio 2018
La ruspa non parte#scusepernonfareilgoverno
— Luca (@lusrad) 30 maggio 2018
Infine, resta il dubbio filosofico
...e se l'attesa del governo fosse il governo stesso? #scusepernonfareilgoverno
— agata (@Agatachi) 30 maggio 2018