Centosessanta si', uno in meno della maggioranza assoluta al Senato, non bastano a risolvere i problemi del governo M5s-Lega. Con questo atteggiamento Matteo Salvini incassa l'approvazione definitiva del 'suo' decreto sicurezza bis. "E' una bella giornata, a prescindere dai numeri", commenta il capo della Lega, dando per scontato l'ok al decreto già al suo arrivo al Senato per il voto.
Così scontato che decide di lasciare Palazzo Madama poco dopo aver votato, mezz'ora prima della proclamazione. Su Facebook poi ringrazierà i suoi sostenitori, "gli italiani e la beata Vergine Maria". Segno non solo della fede cattolica del leader leghista, ma anche della precarietà dell'esecutivo, appeso, per usare le parole di Salvini al volere del "buon Dio".
L'appuntamento che M5s-Lega considerano decisivo è anche quello sulla Tav, con il voto sulle mozioni mercoledì al senato. Salvini ieri ha alzato il tiro, dicendo che la mozione M5s sul no all'opera equivale a una sfiducia nei confronti di Giuseppe Conte. Tanto che i 'rumors' parlano di un tentativo nei confronti di Fratelli d'Italia di abbandonare l'Aula quando verrà discussa la mozione pentastellata.
Per il partito di via Bellerio dunque la decisione dei 5 stelle di cercare di impegnare il Parlamento sul no alla Torino-Lione è un atto contro il governo. "E se M5s punta su quello significa che serve un altro governo", sentenzia un senatore della Lega.