Mezz'ora di colloquio cordiale su immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca beni mafiosi, e sulla situazione in Libia. Sono tutti temi di competenza del ministro dell'Interno quelli oggetto dell'incontro tra Sergio Mattarella e Matteo Salvini, che si è svolto lunedì mattina al Quirinale, dopo che nei giorni scorsi il leader leghista aveva chiesto con insistenza di essere ricevuto dal Capo dello Stato per protestare contro la sentenza della Cassazione sui fondi del suo partito.
Tema che volutamente ed esplicitamente il Presidente ha voluto fossero esclusi dell'agenda dell'incontro. Tanto che nella scarna nota diffusa dall'ufficio stampa della presidenza della Repubblica per dare notizia dell'avvenuto incontro, Salvini viene definito come vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'Interno, tralasciando il suo ruolo politico di segretario federale della Lega.
Mattarella e Salvini, che si è presentato al Colle accompagnato dalla sola scorta, hanno affrontato anche il tema del ripensamento dell'operazione Sophia (European Union Naval Force Mediterranean) sul quale spinge il titolare del Viminale creando qualche frizione con il ministero della Difesa, e la nuova politica di chiusura dei porti italiani alle navi di Ong straniere inaugurata dal leghista. Nei giorni scorsi Salvini aveva chiesto l'incontro per parlare con il capo dello Stato della questione del sequestro dei fondi del partito dopo la pubblicazione delle motivazioni della Cassazione che ad aprile ha dato il parere favorevole al blocco fino a 49 milioni di euro nei conti del partito, disposto nell'ambito del processo per presunte irregolarità nei rimborsi elettorali dal 2008 al 2010. Il capo leghista aveva parlato di attacco alla democrazia dopo il pronunciamento della Cassazione, scatenando la protesta del Csm e dell'Anm.
E solo ieri sera, da Adro, nel Bresciano, Salvini aveva insistito: a Mattarella "racconterò quello che stiamo facendo ma soprattutto che l'Italia è una Repubblica democratica e che gli unici che decidono sono gli italiani con il loro voto". Non è del tutto escluso, quindi, che Salvini abbia fatto un accenno alla questione anche se da entrambe le parti ufficialmente si nega e da fonte della Presidenza della Repubblica si chiarisce che non si è parlato dell'operato della magistratura.
D'altronde, la nota diffusa dal Quirinale, in cui si confermava l'incontro, sabato, era chiara: "Sono,ovviamente, escluse dall'oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura".Sia dal Colle che da parte leghista si è comunque fatta filtrare soddisfazione per il colloquio di oggi, definito "cordiale" (dal Quirinale) e "utile, positivo e costruttivo (da Salvini)."Quello che ci siamo detti resta tra me e il presidente della Repubblica", ha scandito il ministro, in conferenza stampa. "È stato un incontro utile per entrambi - ha aggiunto - positivo, costruttivo e proiettato al futuro. Qualcuno si occupa di passato, io e il presidente oggi abbiamo lavorato per il futuro con soddisfazione di entrambi".