Ruby: decide la Cassazione, 'giorno del giudizio' per Berlusconi
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Ruby: decide la Cassazione, 'giorno del giudizio' per Berlusconi

Ruby: decide la Cassazione, 'giorno del giudizio' per Berlusconi

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(AGI) - Roma, 10 mar. - E' iniziata l'udienza in Cassazione delprocesso Ruby, che vede imputato il leader di Forza ItaliaSilvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Igiudici della sesta sezione penale, presieduti da Nicola Milo,sono chiamati a decidere se confermare o meno la sentenza concui la Corte d'appello di Milano, il 18 luglio scorso,pronuncio' l'assoluzione per l'ex presidente del Consiglio, chein primo grado era invece stato condannato a 7 anni direclusione. A presentare ricorso contro il verdetto d'appelloe' stata la Procura generale milanese. L'udienza ha preso ilvia con la relazione del giudice Orlando Villoni poi la parolapassera' al sostituto pg Eduardo Scardaccione. A rappresentarela difesa di Berlusconi sono presenti in aula gli avvocatiFranco Coppi e Filippo Dinacci. Il verdetto e' atteso perquesta sera.Silvio Berlusconi sapeva che Ruby era minorenne? E quandochiamo' in Questura 'costrinse' i poliziotti con un abuso dipotere ad affidarla a Nicole Minetti? Gli eterni interrogatividell'inchiesta Ruby, a cui i giudici di primo e secondo gradohanno dato risposte opposte, si ripresentano oggi davanti allaCorte di Cassazione. Per l'ex presidente del Consiglio potrebbeessere un giorno di 'gloria giudiziaria' se la Suprema Cortedovesse rendere definitiva l'assoluzione pronunciata il 18luglio 2014 dalla seconda Corte d'Appello di Milano presiedutadal giudice Enrico Tranfa il quale, subito dopo il depositoalle motivazioni del verdetto, si dimise dalla magistraturaperche' in disaccordo con gli altri due componenti delcollegio. Ma l'esito e' tutt'altro che scontato, comesuggerisce proprio il gesto 'estremo' di Tranfa. Gli'ermellini' potrebbero accogliere il ricorso presentato dalprocuratore generale Piero De Petris, disponendo un appello bisper Berlusconi che in primo grado, il 24 maggio 2013, era statocondannato a sette anni di carcere e all'interdizione perpetuadai pubblici uffici per 'concussione per costrizione' eprostituzione minorile. Se per i giudici d'appello il leader diForza Italia non esercito' alcuna minaccia quando chiamo' inQuestura il 27 maggio 2010, per De Petris la chiamata ebbeinvece "la natura di un vero e proprio ordine" e "non sirisolse nella manifestazione di un desiderio o al piu' di unagarbata richiesta priva di ogni carattere costrittivo". Per"sottrarsi all'esecuzione dell'ordine di rilasciare Ruby" eaffidarla all'allora consigliera regionale lombarda NicoleMinetti, il capo di gabinetto Piero Ostuni per il pg non aveva"altro mezzo" se non "quello di sbugiardare di fatto ilPresidente del Consiglio" sulla presunta parentela di KharimaEl Marhoug con l'allora premier. L'altro capitolo del processoriguarda i rapporti sessuali tra Berlusconi e Ruby quando laragazza, che fece il suo ingresso ad Arcore il 14 febbraio2010, era minorenne. I giudici d'Appello avevano sostenutol'esistenza della "piena prova" sulla conoscenza da parte diBerlusconi della vera eta' della giovane marocchina la sera del27 maggio 2010 quando telefono' a Ostuni, mentre non cisarebbero stati elementi per dimostrare che "Berlusconiconoscesse la minore eta' della ragazza gia' in precedenza inoccasione delle serate". Una ricostruzione "illogica" per DePetris. Secondo il pg, la consapevolezza della minore eta' era"da tempo patrimonio comune di quell'ambiente femminile chegravitava attorno alle serate ad Arcore, come dimostra il tam -tam che si scateno' quando venne portata in Questura e il fattoche alcune protagoniste del cosiddetto 'bunga bunga' siattivarono per 'notiziare' Berlusconi". Considerata l'autonomiadelle due ipotesi di reato, i giudici di piazza Cavourpotrebbero anche convalidare l'assoluzione per un'ipotesi eannullare con rinvio per l'altra. A presiedere il collegiosara' l'esperto giudice Nicola Milo, relatore della sentenzacon cui, nell'ottobre 2013, la Suprema Corte chiari' ilcontrasto interpretativo nato dallo 'spacchettamento' dellaconcussione in due reati (la concussione per costrizione e perinduzione) voluto dalla legge Severino. Venne stabilito che perla costrizione occorreva una condotta "che limita radicalmentela liberta' di autodeterminazione del destinatario". Ilrappresentate dell'accusa e' il procuratore generale EduardoScardaccione che si e' occupato, tra l'altro, dell'inchiestasul 'Madoff dei Parioli' e della presunta trattativa Stato -Mafia. Comunque vada, il 'romanzo' giudiziario su Ruby perBerlusconi resta aperto. A Milano, proprio in questi giorni, ipm stanno accelerando le indagini sul versante 'Ruby ter' chevede l'ex premier indagato di corruzione in atti giudiziariperche' avrebbe 'comprato' il silenzio di alcuni suoi ospiti adArcore, in particolare di una ventina di 'olgettine'. .
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