Roma: se Marino si dimettesse, nomina commissario dopo 20 giorni
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Roma: se Marino si dimettesse, nomina commissario dopo 20 giorni

Roma: se Marino si dimettesse, nomina commissario dopo 20 giorni

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(AGI) - Roma, 8 ott. - Il sindaco di Roma, Ignazio Marinosembra orientato a resistere ma il suo 'abbandono' aprirebbeuno scenario regolato dal decreto legislativo 267/2000, ovverodal Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.E' l'articolo 141 a disciplinare tutti i possibili casi di"scioglimento e sospensione dei consigli comunali eprovinciali": qualora Marino cedesse al pressing sempre piu'forte nelle ultime ore e rassegnasse le dimissioni, avrebbe poi20 giorni di tempo per revocarle: in questo lasso di tempo,sindaco, giunta e consiglio potrebbero esercitare solo poteridi ordinaria amministrazione. Al ventunesimo giorno,scatterebbe la procedura di scioglimento del consiglio e dinomina, da parte del prefetto, di un commissario destinato aconcentrare su di se' - con l'aiuto di alcuni subcommissari -le funzioni di sindaco, consiglio e giunta. Nulla vieta che siaproprio il prefetto a diventare commissario, ma di fatto cisarebbero alcuni ostacoli normativi e questioni di opportunita'ad escluderlo. Il rinnovo del consiglio deve coincidere "con ilprimo turno elettorale utile previsto dalla legge"; in pratica,i romani sarebbero chiamati a scegliere il loro nuovo primocittadino con le amministrative della prossima primavera. Iltesto unico prevede anche altri casi: 1) il sindaco si dimettee il vicesindaco no (in quel caso si puo' arrivare a scadenzanaturale); 2) si dimette la meta' piu' uno dei consiglieri; 3)il consiglio presenta una mozione di sfiducia,. Negli ultimidue casi il commissariamento sarebbe immediato. (AGI).
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