(AGI) - Roma, 16 lug. - Sono non meno di 7830 gli emendamential ddl sulle Riforme Costituzionali, secondo quanto si apprendea Palazzo Madama. Di questi circa seimila arrivano da Sel. InAula e' in corso la discussione generale e sono previste 17 oreancora di dibattito. Venerdi' non ci sara' seduta per via delCosac, l'incontro dei presidenti delle commissioni competentiin materia di affari europei dei Parlamenti nazionali dell'Ue.L'inizio delle votazioni, c'e' chi osserva, sembra , dunque,scivolare all'inizio della prossima settimana.
Riforme: Schifani, possibii notturne per voto entro estate
I dissidenti delPd non mollano. "Il 6 maggio dissi che il governo stava facendoun grave errore a impuntarsi" affinche' il testo del governodiventasse il testo base. Per averlo detto sono statoallontanato dalla Commissione" ha dichiarato il senatoredemocratico Corradino Mineo, nell'Aula del Senato. Da allora irelatori hanno lavorato, il Governo "ha smussato gli spigoli",ha aggiunto ed ha sottolineato: "mantengo il mio dissenso sullacomposizione e l'elezione del Senato e votero' l'emendamentoChiti" sull'elezione diretta del Senato.
Minzolini: Renzi pensa al voto anticipato
Lo stesso VanninoChiti ha preso la parola in Aula. "Il mio intervento non e'facile, come altre volte mi e' capitato nel mio impegnopolitico, e devo dire che e' sempre su temi costituzionali o dileggi elettorali o di referendum che mi trovo ad avereposizioni differenti da quelle del partito di cui faccioparte". "Questo non e' facile - ha puntualizzato Chiti -perche' certamente non fa piacere e non e' motivo di gioia: lamia esperienza e' quella di un uomo di partito, perche' pensoche i partiti siano importanti e fondamentali nella vitademocratica, ma penso anche che ognuno di noi deve risponderealle proprie convinzioni e alla propria coscienza, almeno suitemi che riguardano la Costituzione".
"La mia convinzione e'che questa proposta di riforma, cosi' com'e' ora, seppur condei miglioramenti - di cui poi daro' atto - che sonointervenuti in Commissione rispetto al testo iniziale, nonfunzioni in diversi e per me fondamentali aspetti, non sia ingrado di innovare in modo positivo la vita delle nostreistituzioni e soprattutto indebolisca o faccia venire menoequilibri e contrappesi fondamentali tra i poteri dello Stato",ha osservato Chiti. "La Costituzione non e' fatta solo diarticoli, ognuno dei quali si giudica e si dice quale ci piacedi piu' e quale di meno; e' un quadro d'insieme. Posso anchemodificare nel senso che a me fa piacere un articolo, ma sequesto scompone il tessuto connettivo con gli altri, laCostituzione, per quello che le Costituzioni devono essere, nonfunziona", ha osservato ancora.
Secondo il senatore del Pd, "InItalia si e' stabilito un dogma e siamo eretici se si sostieneche ci sono i cittadini che sono sovrani e hanno diritto discegliere".ell'Aula del Senato. Alle forze politiche, l'exministro per le Riforme, ha anche detto: "voi il voto lochiederete" e invece quando si trattava di eleggere il Senato"era uno scandalo". "Credo che in questa impostazione non cisia tanto di nuovo ma tanto di vecchio", ha aggiunto sul Senatoeletto indirettamente. E poi un ultimo avvertimento. - "Nonesiste la democrazia senza i cittadini e non esiste riformismosenza popolo". "Stiamo attenti perche' secondo me stiamoimboccando in senso contrario l'autostrada sul futuro dellademocrazia, ha aggiunto".
Intanto in un'intervista ad Avvenire,il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha affermato che"Non e' questo il momento di parlare di presidenzialismo, iltema non e' nell'accordo e non va affrontato ora. Ora vaportata a compimento questa riforma. Poi, una volta approvatadefinitivamente, possiamo mettere a tema il presidenzialismo.Chiudiamo, poi apriamo un nuovo tavolo: oggi ilpresidenzialismo divide e rischia di far saltare una riformaampia e articolata a cui stiamo lavorando da mesi".
"Lasentenza di venerdi' non sara' un'insidia - ha affermato Boschi- Forza Italia dice con chiarezza che le riforme vanno avanticomunque e Forza Italia fino a oggi ha rispettato gli impegni.Va dato atto a Berlusconi che sulle riforme e' statoresponsabile". Il ministro poi parla dei grillini: "Se fossestato per i Cinque Stelle le riforme non sarebbero nemmenopartite; staremmo ancora al giorno 0. Per mesi hanno deciso dinon sedersi al tavolo, ora pero' una parte del movimento hacambiato idea e almeno sulla legge elettorale qualcosa si vede.Nei Cinque Stelle - sottolinea Boschi - c'e' dibattito, c'e'confronto, non c'e' piu' una linea monolitica. (AGI)