Riforme: Renzi, voto storico. Ragione del no è odio contro me

di Giovanni Lamberti
Teheran - "Ma vi rendete conto che si tratta di una giornata storica, di un traguardo strepitoso? Oggi ha vinto la democrazia". Matteo Renzi è a Teheran per accompagnare gli imprenditori a siglare accordi con un Paese che, dopo lo sblocco delle sanzioni, torna ad essere un partner privilegiato dell'Italia. Ma il presidente del Consiglio non può non soffermarsi su quanto avvenuto alla Camera, sul passaggio fondamentale per la politica che "dimostra di essere seria", di essere stata capace di autoriformarsi, "si tratta di un gigantesco passo in avanti per la credibilità delle istituzioni". Ora lo sguardo è già rivolto al dopo, "chiederemo il referendum" e "sono convinto che i cittadini voteranno per il cambiamento". Il ragionamento del premier è semplice: "Come si fa a votare no ad una riduzione dei parlamentari?". è ovvio, quindi, che "chi vota no non può spiegare le sue ragioni". Per Renzi "Brunetta, Salvini, il Movimento 5 stelle, la sinistra radicale", tutti coloro che hanno scelto la strada di fronteggiare il percorso del ddl Boschi "si sono messi in un vicolo cieco. Chi vota no - riassume il premier - vota contro il presidente del Consiglio, "si tratta di un voto di odio nei confronti di Renzi". Ma - premette - "non abbiamo nessun timore o paura che il referendum sia personalizzato". Renzi si rivolge a chi ha cercato di ostacolare il percorso del pacchetto costituzionale con un avvertimento chiaro: "Mano tesa all'opposizione ma questo governo non si ferma, non si blocca. è una questione di serietà, oltre che di numeri". Anzi si è trattato di "una dimostrazione di potenza. Quello che è accaduto oggi verrà ricordato nei libri di diritto parlamentare, non dico nei libri di storia".
In ogni caso la convinzione del premier è che "tutto il Pd voterà a favore delle riforme" e che la vittoria di oggi non è il successo di Renzi. "Il vincitore politico è Napolitano", sintetizza il premier che fa notare come l'Italia ora sia diventata il Paese piu' stabile dell'Europa". Un Paese che ha recuperato la credibilità anche all'estero, che "con calma e gesso va avanti" convinta che la crescita ci sarà, nonostante le nuove previsioni del Fondo monetario internazionale. Un Paese che sul tema dell'immigrazione chiede il rispetto delle regole, "l'Italia chiederà di verificare quello che sta facendo l'Austria". Renzi, incontrando la stampa al termine della sua prima giornata a Teheran, si sofferma su ciò che questo governo sta facendo al fianco delle imprese. Sono stati chiusi contratti importanti per il settore delle autostrade, delle ferrovie, sono arrivati a Teheran 147 imprenditori in nome di 55 imprese che vedono nel mercato iraniano una grande opportunità. Opportunità anche di scambio culturale oltre che occasione per costruire una pagina nuova nella direzione di un dialogo anche tra le religioni perchè Islam e Cristianesimo vogliono il dialogo e la pace. (AGI)