(AGI) - Roma, 13 lug. - "Non temo gli oppositori: sulle riformeavremo un'ampia maggioranza" in Aula al Senato. Alla vigilia diuna settimana cruciale per i 'riformisti' di tutti glischieramenti, il Presidente del consiglio scaccia le ombre chesi addensano sul voto nell'Aula del Senato. Forte del risultato"storico" ottenuto in commissione, si prepara ad affrontarequelli che chiama "i frenatori". L'unico suo "cruccio" e'quello di non riuscire a spiegare fino in fondo quanto siaimportante fare le riforme in Italia per presentarsi in Europapiu' forti e mettere in campo quelle politiche checonsentirebbero al Paese di Ripartire, come spiega anche inun'intervista al Corriere della Sera, in cui non mancanoaffondi ai 'frondisti' di Palazzo Madama e al solo BeppeGrillo. Non a tutto il MoVimento in cui, sottolinea Renzi, "cisono parlamentari e amministratori molto bravi". Segno dellavolonta' di andare avanti nel dialogo sulle riforme anche conDi Maio e compagni. Volonta' che potrebbe concretizzarsi gia' domani con unalettera dello stesso Renzi, presupposto all'ufficializzazionedella data del tanto atteso incontro sulle riforme. "L'incontrosi fara'", fanno sapere fonti del Nazareno. Alla lettera chedomani o, al piu' tardi martedi', ara' fatta recapitare aicinque stelle seguira' l'ufficializzazione della datadell'incontro. Il vertice, riferiscono le stesse fonti,potrebbe tenersi gia' nel fine settimana e comunque dopo ilConsiglio Europeo che terra' occupato il premier mercoledi' 16. Grillo e Casaleggio, intanto, dal blog del leader delMoVimento lanciano strali contro quello che chiamano "ilbradipo Renzie". Il leader e il 'guru', dopo aver ironizzatosulla velocita' del presidente del consiglio, lanciano il lorodiktat: "Aspettiamo una risposta nelle prossime 24 ore".Altrimenti "la trattativa si dovra' sviluppare tra ilnotopregiudicato e il bradipo fiorentino". non a tutto ilMovimento Cinque Stelle. Luigi Di Maio, parlamentare CinqueStelle e vice presidente della Camera, utilizza un registromeno caustico, ma la richiesta che invia al premier e' lastessa: "Non temporeggi per trattare solo con Berlusconi,altrimenti non c'e' dialogo". Se la 'grana' M5S potrebbe rientrare ad ore, quella'interna' rischia di avere effetti ben piu' traumatici per lamaggioranza e per il Pd in particolare. I 'frondisti', moltidei quali appartenenti ai dem, sono accusati da Renzi diinsistere sull'elezione diretta dei senatori solo per dare piu'forza a quello che diventera' la Camera Alta al termine delleriforme, blindando cosi' l'indennita' parlamentare. Accusarigettata da Vannino Chiti, punto di riferimento di chi sioppone al testo del governo: "Renzi dice il falso", attacca ilsenatore: "siamo noi per primi a proporre il dimezzamento delleindennita' per senatori e deputati". Intanto fibrilla l'alleato Forza Italia: in una letteraaperta a Silvio Berlusconi, Raffaele Fitto, leader dei falchidel partito, chiede al Cavaliere di farsi promotore di unconfronto interno per non "consegnarci a Renzi". L'impressioneche il partito da' di se', per Fitto, e' quello di "essereipnotizzati" dal premier. Tanto da non reagire di fronte a unostravolgimento del patto del nazareno, nato con in testal'Italicum e che ora si ritrova la legge elettorale sotto lasuola delle scarpe, a tutto vantaggio delle riformeistituzionali. Una presa di posizione che si scontra con i tonidel capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani: "Questariforma deve passare velocemente perche', immediatamente dopo,si deve passare alla discussione della legge elettorale". (AGI) .