Riforme: nuovo si' Camera. FI si spacca. Renzi, qualcosa si muove
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Riforme: nuovo si' Camera. FI si spacca. Renzi, qualcosa si muove

Riforme: nuovo si' Camera. FI si spacca. Renzi, qualcosa
si muove

Riforme: nuovo si' Camera. FI si spacca. Renzi, qualcosa si muove
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(AGI) - Roma, 10 mar. - Terzo si' alla Camera, con 357 Si', 125no e 7 astenuti, al ddl Boschi che torna all'esame del Senatoper l'avvio della seconda lettura, trattandosi di riformecostituzionali, e lascia dietro di se' la spaccatura di ForzaItalia. Avendo ottenuto 'solo' 375 si', e dunque al di sottodel quorum dei due terzi previsti dalla Costituzione perevitarlo, il cammino delle riforme prevede anche un referendumcui Renzi guarda gia' come 'parola ai cittadini' a conferma delcammino riformatore. Hanno votato a favore Pd, Ap, Per l'Italia, Scelta civica eMinoranze linguistiche; hanno votato contro Forza Italia, Lega,Fdi-An, gli ex 5 stelle di Alternativa Libera e Sel. I deputatiM5S, invece, non hanno partecipato al voto. Folta la pattugliadei deputati che hanno marcato la loro differenza rispetto allalinea del gruppo di appartenenza: da Stefano Fassina (Pd), chenon ha partecipato al voto, a Gianfranco Rotondi (FI) che hainvece votato si'. Soddisfatto Matteo Renzi: "C'e' ancora molto da fare, losappiamo. E lo faremo. Ma intanto qualcosa si muove. Enell'Italia che era immobile da anni gia' questa e' unanotizia. Forza, che e' davvero la volta buona", scrive suFacebook. "L'importante e' non interrompere il percorso delleriforme. E oggi abbiamo fatto un altro passo in avanti", hadetto invece il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. E' dentro FI che si consuma un clamoroso strappo con lalettera dei 18 parlamentari a Silvio Berlusconi per difendereil patto del Nazareno ma criticare anche, fortemente, lagestione del gruppo alla Camera e dell'intero partito: "CaroPresidente, desideriamo rappresentarti il nostro profondodisagio e dissenso rispetto alla decisione di votare contro leriforme istituzionali all'esame della Camera". I deputati, inlarga parte vicini a Denis Verdini, rivendicano il lavoro sulleriforme e chiariscono di aver votato no solo "per affetto"verso il Cavaliere. "La conduzione del nostro gruppoparlamentare mostra quotidianamente un deficit di democrazia,partecipazione ed organizzazione: non e' pensabile, perrispetto dell'intelligenza di tutti, che si continui a riunirsiper ratificare decisioni gia' prese altrove e che magari tivengono rappresentate come decisioni unitarie del gruppo.Ebbene come dimostra questo documento il gruppo non e' ne'unito ne' persuaso dalla linea che e' stata scelta", e' lacertificazione del contrasto all'interno degli 'azzurri'. Acque agitate, peraltro, anche in casa Pd con il documentofirmato da 24 esponenti di Sinistradem, l'area che fa capo aGianni Cuperlo, per chiedere di riaprire il confrontosull'Italicum e le riforme costituzionali, "altrimenti - e'l'avvertimento - ognuno si assumera' le sue responsabilita'. Daparte nostra ci riserviamo fin d'ora la nostra autonomia digiudizio e di azione". (AGI)
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