Riforme: M5S lancia 6 punti, "Renzi e Pd rispondano presto"
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Riforme: M5S lancia 6 punti, "Renzi e Pd rispondano presto"

Riforme: M5S lancia 6 punti, "Renzi e Pd rispondano presto"

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(AGI) - Roma, 20 lug. - "Fate presto. Le riforme, come voi diteda sempre, non possono piu' aspettare". In un post sul blog diBeppe Grillo, il Movimento Cinque Stelle chiede un dialogosulle riforme, in particolare sulla legge elettorale e illustrasei punti ai quali chiedono una risposta in tempi brevi."Vogliamo dare ai cittadini - si legge nel post - lapossibilita' di avere una legge elettorale nata dal confrontotra le due principali forze politiche del Paese, e non dagliaccordi segreti presi con un condannato. Per fare questooccorre che da parte del Pd ci sia trasparenza e serieta'. Quindi, onde evitare ulteriori perdite di tempo espettacoli inconcludenti come l'ultimo streaming, ora e'necessario che Renzi e il Pd rispondano per iscritto ai 6 puntidel MoVimento 5 stelle". Il primo punto riguarda la questionedel doppio turno: "In questo quadro si comprende come il doppioturno, in se' manipolatorio della volonta' dell'elettorato (inquanto affida a quanti avevano votato per partiti diversi daidue in lizza, il giudizio sul vincitore), diventa un ulterioreelemento distorsivo, che aggrava la situazione". Il doppioturno insomma "puo' essere accettabile per elezioniamministrative ma non per elezioni politiche, dove il principiodi rappresentativita' deve essere ben piu' rigido per le bendiverse attribuzioni di potere dell'organo eletto". Il secondopunto riguarda la proposta attuale: "Il M5s e' disponibile adaccettare un premio di maggioranza in quota fissa (il 15% paria 94-95 seggi) oppure un premio finale che assicuri lamaggioranza assoluta al vincitore, ma a condizione che sistabilisca una soglia minima per poterlo ottenere (cioe' che ilpartito vincente abbia ottenuto almeno il 35% dei voti al primoturno)". Il terzo punto e' invece relativo all'entita' delpremio e alle garanzie costituzionali (strettamente inrelazione all'entita' del premio sono anche tre questioni moltodelicate: la maggioranza qualificata con la quale si puo'modificare la Costituzione senza referendum popolare,l'elezione del Presidente della Repubblica e dei giudicicostituzionali). "La maggioranza, senza molto sforzo potrebbeappropriarsi dei 5 giudici costituzionali di nominaparlamentare, poi del Presidente della Repubblica che, a suavolta, potrebbe nominare 5 giudici dello stesso indirizzo e,con questo, produrre una maggioranza precostituita anche nellaCorte" si legge nel blog e "per evitare questo rischio occorre"mettere in sicurezza la Costituzione": quindi, "il premio dimaggioranza e' accettabile solo se accompagnato a diversimeccanismi di garanzia costituzionale come rivedere latitolarita' del potere di elezione dei giudici costituzionali ole maggioranze richieste, altrettanto per il Presidente dellarepubblica e per il processo di revisione costituzionale". Ilquarto punto chiama in causa le preferenze: sin dalla suafondazione il M5s ritiene qualificante il ritorno all'elezionedei deputati attraverso il metodo delle preferenze che e'ritenuto qualificante anche dalla sentenza della CorteCostituzionale. "Si e' fatta presente l'esigenza di evitare ladegenerazione del voto di preferenza in senso clientelare(anche se, per la verita', questo metodo resta in vigore per ilParlamento Europeo, per i comuni e per gran parte delleRegioni) ed il M5s si e' fatto carico di tale preoccupazioneindicando un possibile rimedio nel sistema del voto disgiuntofra voto di lista e voto di preferenza". Il quinto posto e'quello sulle coalizioni e clausole di sbarramento: "Il M5s hasegnalato l'opportunita' di assegnare l'eventuale premio dimaggioranza al singolo partito e non alle coalizioni, chespingono a grandi ammucchiate prive di sostanziale unita'politica che, dopo il voto, si sciolgono rapidamente. Maperche' questa misura sia efficace, occorre completarloeliminando le soglie di sbarramento o, ridurle a valori minimi(l'1%) perche' diversamente, quello che e' uscito dalla portarientrerebbe dalla finestra: i piccoli partiti a rischioquoziente si vedrebbero costretti ad entrare nelle liste diquelli piu' grandi, sacrificando la loro visibilita' allacertezza di rientrare in Parlamento. Ed, in questo modo,sarebbero le liste di partito a diventare, di fatto,coalizioni. Abolire le clausole di sbarramento significaassicurare a tutti la possibilita' di accedere allarappresentanza senza sacrificare la propria visibilita',scongiurando, quindi, la formazione di liste omnibus". Il sesto punto e' relativo alle soglie di sbarramento edeffetto di sommatoria: "C'e' poi un secondo aspetto daconsiderare, le soglie di sbarramento diventano un modosurrettizio per accrescere il premio di maggioranza, infatti,anche fissando al 2% la soglia, se ci fossero 7-8 partiti cheottenessero in media l'1,5%, questo vorrebbe dire che cisarebbe un 10-12% di seggi non assegnati che andrebbe aipartiti maggiori ed, in primo luogo, al partito vincitore, ilcui bottino elettorale si accrescerebbe di un buon 5-6%avvicinandosi pericolosamente alla sogli per la revisionecostituzionale. Per di piu' lo sbarramento non avrebbe alcuneffetto ai fini della governabilita', in presenza di un sistemache gia' garantisce una maggioranza di governo. Ed, infine,questo aumenterebbe la disrappresentativita' del sistema chepiu' facilmente andrebbe incontro ad una bocciatura da partedella Corte". .
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