Riforme, in Senato gesti osceni E calano i voti al governo
ADV
ADV
Riforme, in Senato gesti osceni E calano i voti al governo

Riforme, in Senato gesti osceni E calano i voti al governo

di lettura
(AGI) - Roma, 2 ott. - Riforme e gesti osceni in luogo pubblicooggi al Senato: indignazione M5S, rabbia FI, Pd che prende ledistanze, verdiniani sul banco degli accusati. Una situazioneche non pare vera a Paolo Romani, che puo' infilzare con gustoun esponente di Ala (i transfughi dal suo partito che dialoganofitto fitto con la maggioranza). Questi i fatti: pomeriggio inoltrato, all'improvviso scoppia la bagarre. Tutti nervosi perche' il governo, nelbaromentro dei consensi registrati durante le singolevotazioni, inizia a perdere qualche colpo. Vince tutte levotazioni, ma il consenso scende a quota 157, sotto lamaggioranza assoluta. La discussione si infiamma, il senatoreverdiniano Lucio Barani si rivolge verso i banchi del M5S,puntando su Barbara Lezzi. La quale e' collega ed e' signora,ma Barani pare non ricordarsi ne' dell'una ne' dell'altra cosa.Stando al parere comune (lui offrira' una spiegazionesemiologica ben diversa) fa giungere a Lezzi un invito, unaesortazione, piu' probabilmente un'ingiunzione, alzando eabbassando la mano aperta, con il palmo lievemente convesso erivolto al basso, molto al basso. Fatto per la strada, un gestodel genere avrebbe una sola interpretazione possibile. Anchedentro l'Aula di Palazzo Madama i dubbi paiono essere pochi,soprattutto quando la grillina Paola Taverna lo ripete a mo' dispiegazione per i colleghi che non l'avevano visto. E chiosa,urlando al microfono all'indirizzo dell'autore: "Porco,maiale!". Lunedi' consiglio di presidenza per decidere lasentenza. Pietro Grasso annuncia massimo rigore. Romani ricordache di riforme si deve discutere con un quid in piu' disignorilita', e fa sua la richiesta dei grillini: espulsionedel Barani dall'Aula. Lui cerca di spiegare che non quello chetutti pensano si trattasse, ma ben altra richiesta era la sua:"Con la mano rivolta verso il mio stesso volto invitavo quantiimpedivano l'intervento del senatore Falanga ad ingoiare ifascicoli che tanto veementemente stavano sventolando". Quindi,fiutata l'aria, lascia l'Aula. Vincenzo D'anna, portavoce deiverdiniani, lo difende stigmatizzando quello che secondo lui e'un "fallo di reazione" dei grillini. La scelta delle parolemagari avrebbe potuto essere piu' felice. Poi si riprende a votare. La Lega presenta tre emendamenti.Due non vengono accolti, per il terzo di va al voto segreto. Ilgoverno fa sapere che si rimettera' al giudizio dell'Aula.Bocciato, e per la maggioranza e' un'altra vittoria. Maattenzione: i voti sono 160. Uno in meno della maggioranzaassoluta. (AGI).
ADV