(AGI) - Roma, 17 lug. - Slitta di un'ora rispetto al previsto,cioe' dalle 14 alle 15, il faccia a faccia alla Camera, instreaming, tra le delegazioni Pd e M5S sulle riforme. L'orariodel vertice e' stato aggiornato anche sul blog di Beppe Grillo.L'incontro sara' diffuso in diretta streaming sul blog stesso,su 'La Cosa', ma anche sul canale Youtube. "Il Pd ha chiesto dispostare alle 15 l'incontro" scrive Luigi Di Maio, su facebook,confermando lo slittamento dell'incontro di oggi. Aggiunge, ilvicepresidente della Camera M5S, l'eloquente hastag #chefatica.
Emendamenti e timing, scontro sulle riforme
"In Senato si affermi un reale spirito costituente", dice ilsenatore del Partito democratico Walter Tocci, concludendo ilsuo intervento durante la discussione generale del ddl diRiforma nell'Aula di palazzo Madama. Ma quello che colpisce dipiu' e' la salva di applausi che si leva dall'emiciclo adaccogliere le parole del 'frondista' Pd, anche da parte deirappresentanti M5S e Sel, e anche dalla senatrice FI AlessandraMussolini. Tocci, appunto tra i 14 senatori Pd che a giugno sierano autosospesi in solidarieta' con il collega di partitoMineo, sostituito in commissione in ragione della suacontrarieta' al progetto di riforme ora approdato in Aula,auspica che "il testo finale consenta di rivedere il giudizionegativo".
"L'elegante lingua italiana dei padri costituenticon le sue parole semplici e profonde, riconoscimento, lavoro,dignita' - spiega - e' improvvisamente interrotta da un lessiconevrotico e tecnicistico, scandito da rinvii a commi, come unnormale regolamento di condominio. E' la parte che si stascrivendo oggi". Con la proposta di revisione costituzionaleinsieme all'Italicum, ha affermato ancora Tocci, "nessuno deiproblemi istituzionali e' stato risolto, anzi, molti sono statiaggravati".
Con la proposta di riforma della legge elettorale,ha insistito, si decide "di voltare le spalle agli elettori"che da un decennio chiedono di "guardare in faccia gli eletti"."I cittadini - ha spiegato - continueranno a non scegliere ideputati e non eleggeranno neppure i senatori" con il risultato"che il ceto politico eleggera' il ceto politico: e' un grandeazzardo, a mio avviso, restringere la rappresentanza, propriomentre viviamo forse la piu' grave frattura fra societa' edistituzioni della storia italiana". (AGI)