Renzi, sul lavoro andiamo avanti. Rispettiamo i patti Ue
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Renzi, sul lavoro andiamo avanti. Rispettiamo i patti Ue

Renzi, sul lavoro andiamo avanti. Rispettiamo i patti Ue

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(AGI) - Roma, 9 dic. - "In una settimana Terni, Piombino,rientro capitali, autoriciclaggio, nomina di Guerra,approvazione della legge delega, Ilva. Anche questo e' JobAct". Matteo Renzi firma a palazzo Chigi l'accordo tra Lucchinie Cevital ed esprime la sua "soddisfazione, gioia e gratitudineper l'accordo siglato oggi" sottolineando la concretezza delsuo intervento a fronte delle polemiche di questi mesi. Ilpremier ringrazia anche i sindacati: "quando si tratta divertenze e' giusto che sedano al tavolo. Contrariamente, quandosi tratta di legge di stabilita' e' bene che ne discutono leforze politiche e il governo". Ma mentre il premier in prima persona incassa la firma chedi fatto chiude una vertenza durata anni, sullo sfondo siagitano le due questioni dei conti pubblici e delle riforme.Dopo lo scontro tra i governi tedesco e italiano e il richiamodell'Eurogruppo a Roma, il ministro dell'Economia PiercarloPadoan ha pero' gettato acqua sul fuoco, facendo notare che gliinterventi gia' attuati dal governo avranno effetti appunto nel2015. E in mattinata fonti di Palazzo Chigi avevano smentitol'ipotesi di allargare il bonus degli 80 euro ai pensionati,sfondando il tetto del 3%. L'azione del governo, al contrario,si e' basata e si basa sul rispetto dei vincoli europei, hasottolineato palazzo Chigi, che sta insieme alla spinta perla crescita che e' al centro della legge di stabilita' e dellastrategia economica dell'esecutivo. E quest'anno, sempre per lestesse fonti, l'intervento di riduzione delle tasse e' ilpiu' significativo della storia italiana, con 18 miliardi dieuro in meno. Intanto prosegue il doppio cammino delle riforme. AllaCamera si procede l'esame degli emendamenti sulla composizionedel Senato. La minoranza Pd ha cercato di perorare la causa delSenato elettivo, ma ha poi ritirato gli emendamenti nellaconsapevolezza che non sarebbero passati. A palazzo Madama,invece, c'e' stato il via libera della commissione AffariCostituzionali all'odg Calderoli ma senza la clausola disalvaguardia. Clausola che e' giunta pero' da un impegnopolitico verbale del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.Puo' essere "ragionevole introdurre una data certa ma a mioavviso non ha molta utilita' politica - ha detto il ministro -perche' torneremo a votare nel 2018 con una nuova leggeelettorale e anche con le riforme costituzionali gia'sottoposte a referendum". Se la legislatura dovesse finireprima, si votera' con il Consultellum? "Non e' detto. Incommissione si e' parlato anche della possibilita' delMattarellum - ha risposto - ma tanto non ci sara' un votoanticipato" ha detto sicura. (AGI).
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