Renzi: "manovra punto di svolta" e tende la mano ai medici
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Renzi: "manovra punto di svolta" e tende la mano ai medici

Renzi: "manovra punto di svolta" e tende la mano ai medici

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(AGI) - Roma, 30 set. - "I dati Istat certificano che il JobsAct funziona. In un anno abbiamo recuperato 325 mila posti dilavoro, agosto su agosto". Matteo Renzi annuncia cosi' ai suoifollower la "buona notizia della giornata": l'occupazionecontinua a crescere e, a differenza del passato, questa voltail merito e' tutto dle Jobs Act: "La disoccupazione che eraquasi al 14% all'inizio dell'azione del Governo, adesso e'sotto il 12%. Le riforme danno frutti, l'Italia riparte. Avantitutta, adesso. C'e' ancora molto da fare e possiamo farloinsieme, con la fiducia di chi sa che apparteniamo a un grandePaese, forte e orgoglioso. Viva l'Italia". Le riforme sono per il premier l'unico strumento capace ditrascinare il Paese, di portarlo a crescere, in dieci anni,"piu' di Francia, Spagna e Germania". Quelle costituzionalisembrano avere scavalcato lo scoglio piu' duro: dopo lefrizioni delle ultime settimane, questa mattina Renzi e PietroGrasso sono stati seduti vicini, durante le esequie di Stato diPietro Ingrao. I due hanno conversato a lungo e anche il saluto- una pacca sulla spalla da parte del premier alla SecondaCarica dello Stato - e' stato quello tra due vecchi amici.Rimane l'ombra dei 19 voti segreti in Senato, ma una 'testa diserie' del Pd alla Camera si dice sicura che "non saranno fattitutti. Canguro? Abbiamo una vasta gamma di animali per andareavanti spediti". Fare in fretta e fare bene, per Matteo Renzi,rimane ancora una priorita'. Durante il question time allaCamera, infatti, ha spiegato che "questa prima fase, quella diportare l'Italia fuori dale sabbie mobili, e' una fase chepossiamo definire 'missione compiuta'. Il prossimo obiettivo e'definire i nuovi paradigmi dell'industria manifatturiera".Lavorare, dunque, sull'industria 4.0, la digitalizzazione, labanda larga. Senza dimenticare le misure sul fisco, la lottaalla poverta' da condurre, "non con aiuti e sussidi, ma creandoposti di lavoro". Da questo punto di vista, la "svoltadefinitiva" potrebbe essere rappresentata proprio dalla leggedi stabilita', nella quale - e' l'annuncio del premier -trovera' posto anche un provvedimento contor la poverta' e, inparticolare, la poverta' minorile. Questo assieme a un altro provvedimento atteso, quellosulle liti temerarie che dovrebbe mettere fine a una praticache i medici pagano a caro presso sulla loro pelle: le causeintentate da pazienti al solo scopo di guadagnare dalleassicurazioni dei camici bianchi. A loro Renzi tende una manoquando spiega che, contrariamente a quanto si dice, nessuntaglio alla sanita' sara' contenuto nella prossima manovra: ilfondo sanitario nazionale, il 'tesoretto' su cui le regionicostruiscono i propri piani sanitari, crescera'. Matteo Renziprova a mettere ordine nei rapporti con i governatori e,durante il question time alla Camera apre al dialogo:"Possiamodiscutere su come impiegare questi denari, possiamo fareconsultazioni web e chiedere ai medici. Se c'e' da cambiarequalcosa siamo pronti a cambiarlo, ma rispettiamo i numeri". Ei 'numeri' a cui il premier si riferisce sono quelli cheparlano di un continuo segno piu' davanti alle cifre del fondo.A fronte dei 75 miliardi del 2002, "quest'anno sono 110 e ilprossimo saranno 111". Tutto bene, dunque? Niente affatto,perche' l'impegno che il governo si era assunto un anno fa,come rileva il presidente della Conferenza delle regioni,Sergio Chiamparino, era di destinare "2 miliardi in piu' sul2015 e 3 miliardi in piu' sul 2016, per un totale di 5miliardi. Lo stanziamento per il 2015 e' stato azzerato, sul2016 mi pare di capire che la proposta sia di un miliardo inpiu', che non mi sembra sufficiente anche alla luce dei rinnovicontrattuali dei medici e del personale sanitario che sonoancora in corso di trattativa". Al netto dei mal di pancia deigovernatori, il question time di oggi "potrebbe esserel'ultimo", come si lascia sfuggire lo stesso Renzi al terminedella seduta. Il riferimento e' alla prova offerta dal capo delgoverno nel confronto con le opposizioni: risposte a braccio,spesso sul filo dell'ironia e, tuttavia, puntuali. Come quandoil presidente dei deputati FI, Renato Brunetta, gli chiede ilgiorno e l'ora in cui l'Unione Europea ha dato il suo vialibera alla flessibilita': "Il riferimento alla data e' il 13gennaio 2015, ultimo giorno di presidenza italiana. Alpomeriggio. Alla mattina si e' riunita la commissione europeache ha approvato la relazione sulla flessibilita' che consentea ciascun stato membro di utilizzare la clausola sulle riformestrutturali e sugli investimenti, per un totale dell'uno percento di Pil. La comunicazione della Commissione Europea, unadecisione, prova a limitare gli effetti del fiscal compact", hascandito Renzi. (AGI) .
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