Ravenna - (dall'inviato Paolo Molinari) - "L'Italia è più forte di chi sa solo protestare". Matteo Renzi chiude la campagna elettorale per le amministrative con un messaggio di orgoglio e speranza, dopo una lunga giornata che lo ha visto a Napoli, Bologna e Rimini, a rispondere colpo su colpo agli attacchi di Lega e M5S. Anche dalla città romagnola, il segretario Pd non ha mancato di 'cortesiè nei confronti dei diretti interlocutori. "Non prendiamo lezioni su chi, invece degli investimenti, in Africa portavano i diamanti ricavati dai rimborsi elettorali", è stata la risposta a Matteo Salvini sul tema dei migranti.
Ai Cinque Stelle, promotori del ritorno al sistema baratto a Roma, Renzi ha ricordato il debito record della capitale, circa 12 miliardi: "Non penseranno mica di pagarlo con biglietti usati dello spettacolo di Grillo...". Al Movimento Cinque Stelle, Renzi imputa il tentativo di fare "terrorismo psicologico sugli ottanta euro". è falso, spiega il premier, che ci sia "una manovra occulta del governo, men che mai a livello elettorale". La conclusione a Ravenna, è anche il simbolo della più recente vittoria alle urne per il Pd è il governo, quella contro "la paralisi dell'Offshore", per dirla con lo striscione della Associazione Ravennate degli Operatori dell'Offshore Petrolifero, in piazza per "ringraziare il governo".
A Ravenna, poi, la vittoria è a portata di mano. Addirittura, il Pd può farcela al primo turno. Chiudere qui la campagna è, dunque, il migliore spot per lanciare quella mobilitazione last minute che, ne è convinto il segretario Pd, può essere determinante pentola risultato finale: "Tocca ad ognuno di voi fare la propria parte per questo ultimo miglio". è l'appello di Renzi al popolo del Pd perché si vada porta a porta, si coinvolgano amici e famigliari, ci si rivolga anche al vicino di casa pur di fare eleggere "sindaci onesti, capaci di tappare le buche, ma anche di dare un orizzonte alle proprie comunità. Il Pd ha messo in campo molti candidati autorevoli". Anche nella consapevolezza che "il mondo vedrà sempre più protagoniste le aree urbane". Il premier non ha cambiato idea sul valore politico dell'appuntamento elettorale, "non è un voto sul governo", ma una sconfitta metterebbe inevitabilmente in salita il percorso di avvicinamento all'esame del due ottobre, quello sulle Riforme. Di lì passa il destino del governo e, allora, è importante, se non vincere ovunque, almeno arrivare al ballottaggio nelle maggiori città. Con uno sguardo a ottobre, Renzi prepara anche l'appuntamento del no tax day, il 16 giugno, quando migliaia di banchetti in tutta Italia celebreranno la fine della tassa sulla prima casa: una occasione per rilanciare il messaggio sulle riforme attraverso quella "grande mobilitazione di popolo" che per il premier è condizione necessaria per la vittoria della causa del Sì. (AGI)