Renzi frena sui bombardamenti in Siria. La soluzione e' un'altra
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Renzi frena sui bombardamenti in Siria. La soluzione e' un'altra

Renzi frena sui bombardamenti in Siria. La soluzione e' un'altra

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(AGI) - Roma, 14 ott. - "A distanza di 6 mesi e dopo ilterribile naufragio di 700 nostri fratelli nel Mediterraneo,sulla questione dell'immigrazione l'Italia aveva ragione, ilresto dell'Europa no". Matteo Renzi ne fa un punto di forzanelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeodi domani e dopodomani. Il presidente del Consiglio pone inrisalto le scelte del Paese e mette in chiaro la linea diPalazzo Chigi anche di fronte ad altre questioni di drammaticaattualita': "Auguri e in bocca al lupo", dice allora, a chipensa di risolvere "il problema in Siria dicendo 'stamattina mialzo e facciamo bombardamenti'. Non risolvera' cosi' ilproblema". "Occorre avere una strategia che non sia soltanto unareazione e questo impone prendere atto che esiste un bloccouniformne, che non ha soluzione di continuita' ma che e'frammentato e variegato che parte dall'Afghanistan e arriva inAfrica Occidentale unita da filo rosso del fanatismoreligioso", avverte Renzi. E allora, siccome, esiste,dall'Afghanistan alla Nigeria, "un blocco senza soluzione dicontinuita' ma molto frammentato al proprio interno", percontrastarlo "una grande coalizione internazionale e'assolutamente necessaria". Si torna al versante che chiama in causa Ue e dossierimmigrati: "Oggi vediamo riconosciuto, anche da Merkel eHollande, un concetto ben preciso: l'accordo di Dublino e'finito", evidenzia. Il fatto e' che l'allargamneto dell'Europada 15 a 28 "o e' stato troppo grande o troppo piccolo: l'Europaa 28 cosi' come e' o e' troppo o e' troppo poco". E se gli Stati Uniti in questi anni "hanno avuto la forzadi tornare alla crescita economica, mentre l'Europa no", e'grazie alle riforme fatte che l'Italia "ha il diritto di direcon forza che la politica Ue di questi anni non ha prodotto irisultati sperati". Qui e' il capitolo crescita ad essere in evidenza "e sefinalmente c'e' un'assunzione di responsabilita' e si cerca distressare la crescita, anziche' la sola austerity, allora ladiscussione sui quattro o sui cinque presidenti e sullagovernance puo' avere un senso", ragiona il presidente delConsiglio. "Altrimenti - riprende - se si immagina unagovernance diversa per fare le stesse cose fatte fino ad oggi,si sappia che si continua ad andare in una direzionesbagliata". (AGI).
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