Renzi apre un blog, su Medium. Cos'è e perché lo ha scelto 

"Questo blog non è solo mio ma di tutti voi" scrive l'ex premier nel suo primo post inaugurando una piattaforma per chi ha voglia di "discutere, di confrontarsi" 

Renzi apre un blog, su Medium. Cos'è e perché lo ha scelto 

L’ex primo ministro Matteo Renzi ha aperto un blog. Lo ha fatto su Medium, piattaforma di pubblicazione online diventata negli ultimi anni molto popolare (50 milioni di utenti) ma ancora poco usata dai politici, non solo in Italia. Renzi ha inaugurato il suo il 25 gennaio con un post pubblicato intorno alle 10 del mattino. “Il futuro, prima o poi, torna” è il titolo del suo post. Nel post l’ex premier rivendica quello che ha fatto, quello che ha ottenuto come presidente, e intende usare Medium non come un social network, ma come laboratorio di idee. Di discussione.

"Non è un blog per reduci"

"Questo Blog non è pensato per i reduci", scrive Renzi. "É un luogo dove camminare verso il futuro. Insieme, in tanti. La sconfitta al referendum ci ha fatto male, vorrei vedere il contrario". "Ci sono milioni di italiani, milioni, che hanno votato “sì” e che vogliono vedere tornare il futuro. Questo "Blog non è solo mio, è di tutti loro. Ed è anche di chi ha votato “no” ma ha voglia di dare un contributo, di discutere, di confrontarsi". Un think thank che partirà parlando di Europa.  

Cos'è Medium e perché è un luogo vero di confronto

Medium non è un social network. O meglio, non solo. E’ piuttosto un ibrido tra un social e una piattaforma di blogging, come ad esempio lo è Wordpress.  E’ nato nel 2012, lo ha creato Evan Williams, il cofondatore non a caso sia di Twitter che di Blogger.com. Dalla sua ha una grande semplicità di utilizzo e una buona organizzazione editoriale interna, fatta per categorie e topic di interesse. La sua cifra distintiva non è la fruizione veloce di contenuti, come succede su Facebook o Snapchat. Ma l’approfondimento. Fatto da persone che hanno buona conoscenza di temi specifici. E che hanno voglia di scrivere senza il filtro di altri canali. 

Ai lettori è data la possibilità di evidenziare le frasi più importanti, commentarle, aprire delle discussioni. Un dato su tutti racconta il profilo medio di chi lo usa: il tempo  di permanenza su ogni testo pubblicato su Medium è di 7 minuti. Quasi sei minuti in più rispetto alla media degli altri contenuti di testo in rete. 

Nessun limite ai temi, né alla lunghezza

Non c’è limite alla lunghezza. Ma non c’è nemmeno "limite temporale" ai suoi contenuti, che, trattandosi spesso di commenti e analisi, sono sempre validi. Medium, ha scritto uno dei suoi più grossi finanziatori, è “l’anti Snapchat, qualcosa di opposto alla sua natura effimera”. E’, o per lo meno vorrebbe essere, uno spazio per chi vuole riflettere su dei temi. I suoi lettori, dicono i dati dell'azienda, aumentano del 300% all'anno. E l'aumento dei lettori, e della loro "qualità" è la base del successo della piattaforma. 

132 milioni raccolti dalla startup

L’azienda è cresciuta tantissimo in questi anni. L’ultimo round di investimento è arrivato lo scorso aprile, 50 milioni di dollari che sommati agli altri fa 132milioni in 3 anni (dati Crunchbase). Soldi che sono serviti per rafforzarsi sul mercato globale. Il 2016 è stato il suo migliore anno di sempre, dal punto di vista del fatturato e della crescita. Ma è stato anche quello dei primi licenziamenti, annunciati l'8 gennaio scorso dal founder. 50 tagli necessati per rimettere a posto i conti. Quasi tutti nel settore vendite. 

Pochi i leader politici che lo usano

I politici non lo adorano. Sono pochissimi quelli che hanno un account. Molto più facile (e forse efficace) comunicare a milioni di persone con poche righe su Facebook o un Tweet. Sono solo tre quelli principali che lo hanno e che lo aggiornano con una discreta frequenza. Hillary Clinton ex candidata alle presidenziali americane contro il neo presidente Donald Trump, Dilma Roussef, presidente del Brasile, e Mauricio Macri, presidente argentino.

Su Medium anche il Team Digitale di Piacentini

Renzi segue a ruota, anche se non ha più un incarico pubblico. Non è il primo del suo ex team di governo ad avere un canale su Medium. Diego Piacentini, appena nominato commissario all’innovazione proprio da Renzi, ne ha aperto uno per raccontare la selezione del suo team per la trasformazione digitale del Paese. Lo seguono in 1.500. Renzi in due ore ha raggiunto 800 follower. 

 

@arcamasilum