Roma - Il Referendum costituzionale del 4 dicembre divide in due l'Italia, a inziare dal mondo politico in cui il fronte del No 'unisce' personaggi lontani tra loro come Massimo D'Alema, Silvio Berlusconi e Mario Monti, mentre lo schieramento per il Sì vede affiancati Romano Prodi, Emma Bonino, Walter Veltroni e Marcello Pera. Lunga la lista dei 'riformisti' del cinema, tra cui il regista Paolo Sorrentino in 'disaccordo' con il suo attore di punta: Toni Servillo, che voterà No. Dalla politica alle star, ecco gli schieramenti in campo.
I 'GRANDI VECCHI' DELLA POLITICA
Il fronte del No
- Massimo D'Alema: "Mi oppongo a questa riforma costituzionale perché la considero sbagliata. Non si crea un Senato federale ma una camera di serie B che sarà un pasticcio"
- Silvio Berlusconi: "Noi non diciamo no alla riforma per ostilità preconcetta a Renzi e al Pd. Se la riforma fosse utile agli italiani la appoggeremmo anche se siamo profondamente contrari a questo governo e alle sue politiche"
- Mario Monti: "Un Senato così ambiguamente snaturato, nella composizione e nelle funzioni meglio sarebbe stato abolirlo". "Un modo di generare consenso basato su elargizioni"
- Lamberto Dini : "il Senato, anziché abolito, viene umiliato. E il Senato è la nostra storia, l’abbiamo da 2000 anni"
- Gaetano Quagliariello: "Credo che questa riforma e la legge elettorale facciano fare al paese un passo indietro e non un passo avanti"
- Gianfranco Fini: "Se passa questa riforma costituzionale, col combinato disposto della legge elettorale, tutti i poteri passeranno nelle mani di una ristrettissima oligarchia di Governo"
- Ciriaco De Mita: "Se si metteva da parte l'Italicum e ci si impegnava a correggere la riforma costituzionale forse avrebbe avuto un senso votare Sì
- Paolo Cirino Pomicino: "Chi vuole votare si deve dire a se stesso che non vuole più scegliere propri parlamentari"
- Antonio Di Pietro: "La riforma voluta da Renzi costituisce una potenziale fonte di nuove disfunzioni del sistema istituzionale e nell’appannamento di alcuni dei criteri portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione"
- Stefano Rodotà: "Se vince il No non ci saranno opportunità di creare maggioranze aggressive"
- Pierluigi Bersani: "Si va verso il governo di un capo, che nomina sostanzialmente un Parlamento che decide tutto, anche con il 25% dei voti"
- Carlo Smuraglia, Susanna Camusso, Francesca Chiavacci in un appello congiunto dei sindacati Cgil, Arci e Anpi: "Modifiche (alla Costituzione) sbagliate o destinate a non funzionare, così come lo stravolgimento del sistema ideato dai Costituenti, avrebbero effetto imprevedibili e disastrosi per l'equilibrio dei poteri e per la stessa democrazia"
Il fronte del Sì
- Romano Prodi: "Anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie, tuttavia per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull'esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio sì"
- Pierferdinando Casini: "Chi votera' No porterà acqua al mulino di Grillo"
- Enrico Letta: "voterò sì, lo ribadisco con forza, perché mi sono impegnato a far nascere il percorso delle riforme e perché ne sono convinto"
- Walter Veltroni: "Non penso che questa riforma sia la panacea di tutti i mali, ma penso che sia la scelta che favorisce l'innovazione. E poi diciamocelo, se non passa la riforma, se ne riparlerà tra tanti anni"
- Emma Bonino: "Mi sono espressa a favore del referendum costituzionale nell’ambito di un impegno del governo a completare quel disegno riformatore delle istituzioni rendendo effettivamente possibile l’esercizio dell’iniziativa referendaria"
- Giuliano Amato: "è da considerare positivo il semplice fatto che in Italia “ci sia una riforma costituzionale approvata e da discutere nel merito"
- Sabino Cassese: “In Germania la Costituzione l’hanno cambiata quasi una volta l’anno, non è possibile che in Italia si debba considerare qualcosa di immutabile“.
- Marcello Pera: "Nel 1994 Berlusconi sconfisse la 'gioiosa macchina da guerra' di Occhetto, D'Alema, Bersani, oggi dovrebbe impegnarsi a battere anche la riedizione lugubre di Grillo, D'Alema, Salvini. Invece sembra confondersi mestamente con loro"
CINEMA E ARTE
Due appelli, uno per il Sì e uno per il No, e una lunga lista di nomi di attori e personaggi dello spettacolo.
Il fronte del Sì
- Roberto Benigni: "La vittoria del No peggio della Brexit"
"I cambiamenti proposti ci paiono nel merito sensati e orientati a creare per la politica condizioni operative più chiare e responsabili: permettendo così ai cittadini una maggiore visibilità dei processi e una maggiore chiarezza dei ruoli decisionali" si legge in una lettera firmata tra gli altri da:
- Stefano Accorsi
- Andrea Bocelli
- Roberto Bolle
- Cristina Comenicini
- Pierfrancesco Favino
- Silvio Orlando
- Gabriele Salvatores
- Stefania Sandrelli
- Paolo Sorrentino
- Elena Sofia Ricci
- Paolo Virzì
- Luca Zingaretti
Il fronte del No
Ecco i firmatari di un appello a "raccogliere le firme e poi bocciare le modifiche della Costituzione e la legge elettorale" dello scorso marzo:
- Toni Servillo
- Leo Gullotta
- Monica Guerritore
- Fiorella Mannoia
- Moni Ovadia
Per il No, comunque, si sono espressi in seguito:
- Maurizio Crozza
- Citto Maselli
- Giuliano Montalto
- Roberto Faenza
- Rosita Celentano
- Sabina Guzzanti
- Alba Parietti
- Rossella Brescia
- Carlo Freccero
- Ottavia Piccolo
- Carlo Gioè
- Daniela Poggi
- Claudio Santamaria
- Ficarra e Picone
- Fedez
INTELLETTUALI E SCIENZIATI
Susanna Tamaro contro Andrea Camilleri, Umberto Galimberti contro Gianni Vattimo, a riforma costituzionale non mette d'accordo nemmeno scrittori, filosofi e storici.
Il fronte del Sì
- Susanna Tamaro, scrittrice
- Umberto Galimberti, filosofo
- Angelo Bolaffi, filosofo
- Paolo Crepet, psicanalista
- Giuseppe Galasso, storico
- Lucio Villari, storico
- Edoardo Boncinelli, genetista
- Andrea Carandini, storico dell'arte
- Mario Morcellini, esperto di media e comunicazione
- Riccardo Chiaberge, direttore scientifico dell'Enciclopedia Treccani.
Il fronte del No
Andrea Camilleri
- Fernando Aiuti, immunologo
- Gianni Vattimo, filosofo
- Piergiorgio Odifreddi, matematico e saggista
- Andrea Scanzi, giornalista
- Marco Travaglio, giornalista
- Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista
- Salvatore Settis, archeologo
- Paul Ginsborg, storico
- Nicola Tranfaglia. storico
- Luciano Canfora, filologo
- Anna Bernardini De Pace, avvocato matrimonialista
INDUSTRIALI E TO MANAGER
Il fronte del Sì
- Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria,
- Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli,
- Mauro Moretti, ad di Finmeccanica
- Sergio Marchionne, ad di Fca
- Claudio Descalzi, ad di Eni
GLI ENDORSEMENT OLTRE-CONFINE
- Barack Obama, presidente Usa : "In Italia (Renzi) sta sfidando lo status quo con riforme coraggiose... è giovane, è bello, ha lanciato una visione di progresso che non affonda le sue radici nelle paure della gente, ma nelle loro speranze. Sa che come nazioni e come individui abbiamo il potere di raggiungere un grande cambiamento".
- Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco: "Se fossi italiano lo voterei, anche se non appartiene alla mia famiglia politica". "Spero in un successo di Renzi", ha aggiunto, dicendosi fiducioso che "andrà a votare molta gente" ed esprimendo "rispetto" nei confronti del presidente del Consiglio italiano per aver riformato la Costituzione.
- Thomas de Maiziere, ministro degli Interni tedesco: “Riconosco il coraggio di questo governo nel voler cambiare la Costituzione e la struttura decisionale di questo Paese. Potrà dare all’Italia un futuro migliore. Approvare un simile cambiamento è una decisione coraggiosa”.
- Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea: "Spero che non vinca il No". "Il referendum è una questione essenziale per definire l'architettura istituzionale dell'Italia nei prossimi anni. Non voglio - precisa - interferire in questo dibattito. Ma che l'Italia debba continuare un processo di riforme è una cosa ovvia. E che Renzi aggredisca i problemi dell'architettura istituzionale mi sembra una cosa buona".
- Sergei Stanishev, Presidente del Partito Socialista Europeo: "Non entrerò nel dibattito su questo tema, ma abbiamo una politica chiara quando uno dei partiti membri sta conducendo un'importante campagna politica e richiede il nostro sostegno, noi lo sosteniamo anche perché io penso che sia importante per la stabilità dell'Italia e per il percorso di riforme".