Roma - E' in corso l'udienza davanti al Tar del Lazio per esaminare il ricorso presentato da Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana con cui si contesta la formulazione del quesito referendario sulle riforme costituzionali che ha avuto il via libera dalla Cassazione nello scorso agosto. A prendere la parola in aula, durante l'udienza a porte chiuse, saranno gli avvocati Giuseppe Bozzi, Enzo Palumbo e Luciano Vasques, che hanno predisposto il ricorso per i parlamentari di M5S e di Sinistra Italiana, nonchè gli avvocati dello Stato in rappresentanza della presidenza della Repubblica, della presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri di Interno e Giustizia. Tra le parti costituite nel giudizio anche il Codacons, con un intervento in appoggio al ricorso di M5S e Sinistra Italiana, e vi è anche un ulteriore intervento a sostegno della legittimità del quesito. La decisione dei giudici del Tar dovrebbe arrivare in tempi molto brevi, probabilmente già in giornata.
Il verdetto del Tar potrebbe non essere l'ultima parola sul referendum: i promotori del ricorso, se arriverà una decisione per loro sfavorevole, una volta lette le motivazioni, potrebbero decidere di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Inoltre, con una delle memorie depositate in questi giorni, i ricorrenti chiedono al Tar, in via subordinata, di sollevare questione di legittimità costituzionale, sulla sindacabilità delle decisioni dell'Ufficio centrale per i referendum della Cassazione. Tale strada porterebbe quindi alla trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, come chiesto anche da Onida nel suo ricorso, nel quale si evidenziano dubbi di legittimità della normativa sul referendum poichè non prevede che "qualora la legge costituzionale sottoposta a referendum abbia contenuto plurimo ed eterogeneo, agli elettori debbano essere sottoposti tanti quesiti distinti, a cui l'elettore possa rispondere affermativamente o negativamente, quanti sono gli articoli o le parti della legge che abbiano oggetti omogenei". (AGI)