All'ombra della crisi di governo, Virginia Raggi lancia l'allarme sulla possibilità che a settembre, con il rientro dei romani delle ferie e la ripresa delle scuole, la Capitale torni ad essere a rischio emergenza rifiuti. "Non vorrei che la crisi di governo mettesse in difficoltà Roma in particolare sul fronte dei rifiuti. Devono essere portati avanti anche altri temi come i poteri speciali ed i finanziamenti, abbiamo appena approvato il Piano della Mobilita'. Mi auguro che tutto questo venga portato avanti nell'interesse della città".
L'intervento di manutenzione dei due Tmb di Malagrotta, infatti, a differenza di quanto preventivato in partenza, non si concluderà a metà settembre ma potrebbe slittare anche di altri due mesi.Una circostanza che sottolinea ancora una volta la fragilità del ciclo dei rifiuti cittadino, non autosufficiente e privo di un numero adeguato di impianti.
Così Roma avrà bisogno di ulteriori spazi per il conferimento di quella parte delle circa 3 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti ogni giorno che attualmente non riesce a trattare. Da metà giugno infatti i due impianti di Malagrotta smaltiscono circa 500 tonnellate di pattume al giorno, che per alcune settimane si sono accumulate in strada senza uno sbocco di lavorazione, portando la città ad un passo dall'emergenza rifiuti.
Poi il 5 luglio è arrivata l'ordinanza della Regione Lazio con 11 prescrizioni per ripulire la città, sia nel breve che nel lungo periodo. Il testo, valido fino al 30 settembre, invitava le società con siti di smaltimento nel territorio regionale ad operare con i loro impianti nel territorio regionale "al massimo della capacità di trattamento autorizzata su base giornaliera, anche nei festivi, secondo le richieste di Ama". Ovvero ad accogliere quei rifiuti che Roma attualmente non è in grado di trattare nei suoi 3 impianti Tmb.
Ora il sindaco della capitale chiede alla Regione una nuova ordinanza che confermi gli spazi di conferimento e ne garantisca l'effettiva disponibilità visto che, secondo i dati in possesso di Ama, non tutti gli impianti del Lazio lavorerebbero il massimo delle tonnellate autorizzate ma solo una parte. Con il profilarsi di una nuova possibile campagna elettorale nazionale, la Raggi vorrebbe anche sottrarre un'argomentazione polemica a quello che fonti a lei vicine definiscono il tentativo di "gioco al massacro quotidiano" da parte della Lega, che nei mesi scorsi ha visto il leader del Carroccio Matteo Salvini attaccare spesso la prima cittadina M5s per la gestione della città.
A maggior ragione ora che si profila una campagna elettorale con gli ex alleati di governo ora contrapposti. La Raggi, a quanto filtra, sta lavorando ad un'agenda per settembre e ottobre ricca di appuntamenti nelle periferie cittadine, a partire da quelle più complicate, ovvero dove il M5s ha perso consensi nelle ultime tornate elettorali, in cui mostrare ai romani quelli che ritiene i risultati più immediati del lavoro fatto nei 3 anni alla guida dell'amministrazione capitolina.
Un programma di lavoro che, per ora, appare distante dalle incombenze della campagna elettorale che si profila all'orizzonte. Il sindaco infatti non avrebbe apprezzato una certa "distanza" mostrata dal Movimento rispetto ad alcune scelte che ha compiuto negli ultimi mesi, come l'assegnazione delle case popolari a famiglie rom.