Quirinale: Mattarella premia gli eroi della nuova Italia
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Quirinale: Mattarella premia gli eroi della nuova Italia

Quirinale: Mattarella premia gli eroi della nuova Italia

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(AGI) - Roma, 10 ott. - Sono in 18, ma rappresentano l'interopaese: quello che e' stato ieri e quello che sara' domani.Sergio Mattarella li ha scelti uno ad uno, seguendo criterioggettivi per farne i rappresentanti di un'autentica societa'civile, che si impegna, migliora la propria condizione, sarischiare tutto in gesti di istintiva e perfetta solidarieta'.Chi e' scampato dai lager, e lotta per mantenere il ricordo,chi e' scappato dalla poverta', e sa dare lezioni di dignita'.Chi letteralmente raccoglie, senza nascondersi dietro ad alibiche invocano l'intervento dello Stato, i disperati attaccati airelitti. Chi e' donna e, impegnata nelle forze armate o nellapolizia, assume posizioni di comando e in prima linea lottacontro la violenza di genere, contro lo stalking, contro lapedofilia. Chi, infine, lotta contro la mafia risvegliando lecoscienze dei ragazzi. Un filo rosso li unisce, e per questo ilQuirinale ha deciso di riconoscere il loro operato in una solagiornata. Come a dire che il tessuto connettivo della societa'italiana non e' per niente lacerato, e che nei momentidifficili il paese e' unito, accogliente, e sa esserlo al dila' degli steccati dei dei credi, politici o religiosi chesiano. E' la storia dei quell'insegnante di Treviso, AntonioSilvio Calo', che ospita a casa sei immigrati e, sorpresa dellesorprese, lo fa con l'aiuto dei vicini, convinti sostenitoridella Lega in una terra che al leghismo si e' votata tanti annifa. E' anche la storia di Benito Beltrame, 92 anni e ilcoraggio di tornare a fare il maestro per insegnare l'italianoagli immigrati. Anche questo e' un caso che ha come teatro ilNord Est. E se poi Alganesc Fessah, esule eritrea che vive aMilano da anni, si e' assunta il compito spesso doloroso dicercare, rintracciare, contattare i suoi connazionaliletteralmente desaparecidi lungo il cammino della speranza onelle maglie dello sfruttamento, la sua e' in fondo la secondaparte del lavoro che si e' scelto Regina Egle Liotta, calabresee americana per via del matrimonio, che ha istituito la primaorganizzazione privata per soccorrere i barconi di immigrati.Due donne, Liotta e Fessah, come sono donne Catia Pellegrino,prima nella storia della marina militare italiana a ricevere ilcomando di una nave ed impegnata fino in fondo nella missioneMare Nostrum, Monica Contraffatto, la prima a ricevere unadecorazione militare per un'azione durante la missione inAfghanistan, o Elvira D'amato, vicequestore che lotta contro lapedofilia in internet. Donna e' anche Daniela Boscolo,dichiarata quest'anno la migliore insegnante del mondo, masoprattutto ideatrice di nuove tecniche di insegnamento chesviluppano nei ragazzi un'approccio piu' concreto alla vita epiu' sereno con le difficolta' altrui. Una storia che si ponein continuita' con quella di Luciana Tredici: insegnante fino a70 anni, salvava durante la Guerra partigiani ed ebrei. Oggiinsegna italiano agli immigrati. Con lei l'Italia di oggi equella di ieri si uniscono, nel ricordo e nell'impegno. Glistessi che ha sempre dimostrato Alberto Sed, che non ha maismesso di raccontare ai giovani la sua esperienza disopravvissuto ad Auschwitz. Cosa che, a ben guardare, lo metteal fianco di Daniele Marannano, di lui piu' giovane di bensessant'anni. Se Sed testimonia l'orrore di ieri, Marannano,presidente di Addiopizzo, testimonia nei suoi incontri perl'Italia la lotta a quella lebbra della contemporaneita' che e'il crimine organizzato. Non a caso nella lista compare ancheStefano Marongiu, l'infermiere che ha rischiato di pagare conla vita il suo impegno volontario tra i malati di Ebola, inSierra Leone. C'e' poi un altro messaggio che pare trasparireda queste nomine. Se - era un vecchio detto di epoca crispina ogiolittiana - "mezzo sigaro toscano ed una croce di cavalierenon si negano a nessuno", questo e' il segnale che in questosettennato il riconoscimento sara' il frutto di un autenticomerito. Possibilmente maturato nell'ombra, o nella scarsapubblicita'. Questione di stile. (AGI) .
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