L'analisi della débacle del Pd fatta dall'uomo che ne scrisse il programma
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L'analisi della débacle del Pd fatta dall'uomo che ne scrisse il programma

L'analisi della débacle del Pd fatta dall'uomo che ne scrisse il programma

Tommaso Nannicini
Tommaso Nannicini
di lettura
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  • Primo: "Le ferite ancora aperte della crisi economica (rispetto alle quali, noi del Pd, avremmo dovuto mostrare più empatia, facendo capire che per cicatrizzarle occorrono tempo e scelte coraggiose, come quelle che avevamo iniziato a fare)".
  • Secondo: "Il fascino di soluzioni tanto semplici quanto illusorie rispetto a nuove insicurezze (a fronte della nostra incapacità di inserire in una 'costituzione emotiva' risposte più solide perché più complesse)".
  • Terzo: "Il malcontento verso un rinnovamento troppo lento o scarsamente selettivo della nostra classe politica. Tutti questi elementi hanno finito per soffiare sulle vele di forze estremiste e populiste, che in Italia hanno trovato terreno fertile anche per le storiche debolezze delle nostre istituzioni e per il ruolo che l’anti-politica ha giocato a più riprese nella nostra cultura collettiva".
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"Abbiamo ammainato la bandiera del cambiamento"

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