Matteo Renzi si dimette o no? Un lancio Ansa dà per scontato l'addio del segretario, ma poco dopo il suo portavoce smentisce. Intanto l'unico dato certo è che Renzi parlerà nel pomeriggio: una conferenza stampa in cui dirà la sua sul risultato elettorale e farà il punto sul suo futuro a capo del partito. L'ipotesi di un passo indietro era stata scartata alla vigilia del voto, quando nessuno immaginava il crollo a cui si è assistito nel corso della notte.
A noi non risulta. https://t.co/Jje2gX9uiu
— Marco Agnoletti (@AgnoMarco) 5 marzo 2018
Alla luce dei dati, la parola "dimissioni" ha cominciato però a circolare fra gli ambienti dem, ma dai vertici del partito fanno sapere che Renzi, "non deciderà da solo", si consulterà con gli alti gradi del partito.
Il piano B
Da tempo gira nel Pd, soprattutto nelle file dell'opposizione, un 'piano B' che prevede un traghettatore che possa gestire una nuova fase del partito, ma - ha sempre detto Renzi - in gioco non c'è la mia persona ma il Paese. E la preoccupazione dell'ex premier, ma anche del presidente del Consiglio Gentiloni secondo quanto riferiscono fonti dem, è legata proprio all'affermazione dei sovranisti e dei populisti in queste elezioni.
Renzi ha sottolineato più volte in queste settimane la possibilità di un governo M5s-Lega. Uno scenario che viene ritenuto ai piani alti del Nazareno come catastrofico. Ma qualora la percentuale del Pd si attestasse - come sembra - sotto il 20% l'attacco ai piani alti arriverà di sicuro, mettono in conto i renziani. Sotto quella percentuale il segretario sarebbe messo in discussione, sopra quella soglia potrebbe andare avanti guidando il partito all'opposizione.
Si attenderanno comunque i dati definitivi, per il momento il segretario dem si è chiuso con il presidente Orfini e gli altri 'big' del partito per un'analisi del voto. "Voglio capire qual è la soluzione che il Parlamento può trovare per garantire un governo a questo Paese. Dopo discuteremo anche di cosa succede al Pd", spiega Rosato che non nasconde la sconfitta in questa tornata elettorale.
Sul no al dialogo con il M5s sono tutti d'accordo?
Il partito del Nazareno in ogni caso non appoggerà alcun governo M5s. "Non siamo interessati a un'ipotesi di governo con i Cinque Stelle", mette in chiaro l'ex capogruppo alla Camera. Il Pd premette che in questa situazione si porrà all'opposizione ma bisognerà capire se tutto il gruppo dem sposerà questa linea. Ovvero se ci sarà qualcuno, a partire dall'opposizione interna, che possa aprire all'eventualità di un dialogo con i pentastellati.
"Noi ci auguriamo che il governo faccia le cose migliori possibili", dice Rosato. "Va aperto un confronto e sono convinto che il tema non potrà non interessare anche il Pd", obietta D'Attorre di Liberi e uguali. La grande generosità e passione del nostro popolo è la prima forza che anima e animera' ogni nostra battaglia", scrive il Pd sul suo profilo Twitter poco dopo la chiusura delle urne.