Pd: lunedi' direzione 'caldissima', Renzi pronto scontro ma nessuna espulsione
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Pd: lunedi' direzione 'caldissima', Renzi pronto scontro ma nessuna espulsione

Pd: lunedi' direzione 'caldissima', Renzi pronto scontro ma nessuna espulsione

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(AGI) - Roma, 3 giu. - E' conto alla rovescia nel Pd in vistadella direzione di lunedi' in cui, ne sono convinti i renzianialla Camera, il segretario del partito dira' parole "forti echiare" sulla minoranza dem, alla luce del caso Liguria. Ma nonaffrontera' il tema delle espulsioni ne' proporra' in quellasede una modifica del codice di comportamento interno. Ai'dissidenti' lo stretto entourage del segretario addebita lasconfitta in Liguria. E' stato Sergio Cofferati, assieme a LucaPastorino e Pippo Civati, a "scappare con il pallone" dopo lasconfitta delle primarie, e' l'accusa mossa. Da allora "hannolavorato per far vincere la destra e far perdere ilcentrosinistra", cosi' come spiegato dal vice capogruppovicario, Ettore Rosato, a poche ore dalla chiusura dei seggi.Non solo: fonti di governo rilevano come a nessuno sarebbe maivenuto in mente, quando i renziani erano ancora minoranza nelpartito, di boicottare delle elezioni, "si tratta di unpericoloso precedente", fanno notare ancora. Da qui larichiesta pressante che sarebbe arrivata al segretario di"rivedere il regolamento interno del partito", prevedendo anchel'espulsione per alcuni comportamenti. "Espulsioni? E'assolutamente fuori discussione", dice pero' all'AGI ilpresidente del partito, Matteo Orfini che esclude anche lapossibilita' che si possa arrivare, in quella sede, a unaproposta di modifica del regolamento interno: "Sul codice dicomportamento c'e' una commissione apposita che sta lavorandoda mesi, non e' la direzione il luogo adatto per parlarne".Cio' che invece non manchera' sara' "un discorso politico, unaanalisi a tutto tondo" del momento che sta attraversando ilpartito. Dalla minoranza dem, intanto, si continua a chiederel'apertura di un dialogo che possa frenare "l'emorragia diconsensi". Perche', spiega Alfredo D'Attorre, "il dissenso tragli elettori e' molto piu' forte che nei parlamentari: duemilioni e mezzo in meno di consensi rispetto alle passateregionali e' un dato che deve preoccupare". E rispedisce almittente le accuse di chi attribuisce alla sinistra dem lasconfitta in Liguria: "Mi sembra un pretesto: chi ha votatoPastorino lo ha fatto perche' non poteva e non voleva votarePaita. Se non ci fossestato Pastorino, il risultato sarebbestato lo stesso". .
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