Ok commissione a riforma Senato, da lunedi' 'patto' a prova Aula
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Ok commissione a riforma Senato, da lunedi' 'patto' a prova Aula

Ok commissione a riforma Senato, da lunedi' 'patto' a prova Aula

Ok commissione a riforma Senato, da lunedi' 'patto' a prova Aula
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(AGI) - Roma, 10 lug. - Alla fine di una giornata convulsa -quando sembrava profilarsi un nuovo stop alle riforme -maggioranza, Forza Italia e Lega trovano la quadra e cosi' lacommissione Affari costituzionali del Senato licenzia il testodel ddl costituzionale. L'approdo in Aula viene pero' rinviatoa lunedi' prossimo, ma si entrera' nel vivo solo tra martedi' emercoledi', con la presentazione degli emendamenti perl'Assemblea e l'avvio delle votazioni. Quella, dunque, sara' ilvero banco di prova per la tenuta del patto del Nazareno. Ma,almeno in commissione, lo scoglio che sembrava insormontabilee' stato superato: via libera al Senato non piu' elettivo eintesa sulle modalita' di individuazione dei futuri senatori.Resta il malumore dei frondisti, sia nel Pd che tra gliazzurri, anche se da ambo le parti i vertici dei partiti siaffrettano a garantire che in Aula non ci saranno problemi.Esulta la ministra Maria Elena Boschi, che si dice "moltosoddisfatta". Non e' da meno il premier Matteo Renzi: "E' unagiornata di straordinaria importanza per il paese", afferma inconferenza stampa dopo il Cdm. E di fronte all'accusa di volerimprimere una deriva autoritaria, Renzi taglia corto: "Mipiacerebbe tanto discutere nel merito delle questioni, perche'quanto sento dire che stiamo andando verso una derivaautoritaria mi si stampa sul volto un sorriso". Per ilpresidente del Consiglio "il punto vero e' che noi stiamodicendo che alcuni tabu' possono essere vinti se la classepolitica ha coraggio". Infine lo stesso Renzi confessa: ""Nonho preoccupazione per il voto" in Aula. Il raggiungimento dell'accordo sul nuovo Senato, tuttavia,non e' stato un cammino facile. Dopo il nuovo emendamentopresentato dalla relatrice Anna Finocchiaro, previo accordo conil capogruppo azzurro Romani e sotto la supervisione delministro Boschi, il clima a palazzo Madama si e' fatto rovente:pomo della discordia, che ha visto salire sulle barricate Ncd eLega, la definizione stringente dei criteri di scelta deifuturi senatori, che a dire dei 'piccoli' avrebbe penalizzatofortemente le forze minori a vantaggio dei grandi partiti. Altermine di una girandola di riunioni, contatti e incontri, sitrova l'accordo, Forza Italia acconsente a modificare il testodell'emendamento, che prevede ora confermata la composizione diPalazzo Madama con 95 senatori rappresentativi delleistituzioni territoriali piu' 5 senatori nominati dalpresidente della Repubblica. Ma i Consigli regionali pero'"eleggono con metodo proporzionale i senatori fra i propricomponenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindacidei comuni dei rispettivi territori". In sostanza, i seggivengono assegnati "con un criterio rigidamente proporzionale"ma tenendo conto dei voti espressi dai cittadini oltre chedalla composizione dei consigli regionali. Si rinvia inoltre auna legge ordinaria la modalita' di elezione e di attribuzionedei seggi senatoriali e si introduce una norma transitoria,valida solo per la prima applicazione della legge, cheintroduce una lista bloccata di candidati, formata daconsiglieri regionali e sindaci. E mentre le opposizioni, Sel e 5 Stelle in testa, gia'annunciano battaglia in Aula, i riflettori restano puntati sui'dissidenti' del Pd e di Forza Italia. Entrambe le due forzepolitiche si riuniranno martedi': la mattina presto dovrebberovedersi i senatori dem, mentre nel primo pomeriggio sara' lavolta degli azzurri, il secondo round dell'assemblea congiuntadi deputati e senatori alla presenza di Silvio Berlusconi. Oggi22 frondisti azzurri hanno chiesto un rinviodell'incardinamento del ddl in Aula. Per il capogruppo Romani -che oggi ha presieduto una riunione del gruppo, dove DenisVerdini ha spiegato che bisogna rispettare il patto e gliaccordi presi, parlando anche separatamente con alcunimalpancisti - la "fronda" interna si e' ridotta e tutto ilgruppo seguira' le indicazioni del partito. Ma uno dei piu'strenui oppositori al ddl, Augusto Minzolini - unico di FI avotare contro in commissione - garantisce che i frondisti sonocompatti: "E chi lo dice che siamo diminuiti? Siamo anche piu'di quelli che hanno firmato la lettera". Tocchera' a Berlusconimartedi' - sempre che l'assemblea congiunta dei gruppi si tengadavvero - portare i malpancisti a piu' miti consigli.L'argomento e', almeno sulla carta, 'convincente': chi votera'contro la riforma del Senato esprimera' un voto contro di me.(AGI).
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