Mentre tutti i partiti con toni più o meno forti denunciano le colpe dell'Unione, Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, lancia Forza Europa, un progetto politico che, spiega all'AGI, "non vuole essere una provocazione, ma una ribellione alla vulgata, ai luoghi comuni, alla dittatura delle fake news. Il nuovo discrimine della politica contemporanea, come emerge ormai anche nella politologia, non è più 'destra contro sinistra', ma 'aperto contro chiuso' e 'integrazione contro disintegrazione'. L'Europa oggi - sottolinea - è la rappresentazione più plastica di questa alternativa, quindi, sostiene, si deve agire contro il nazionalismo diffuso che "minaccia la tenuta di una costruzione politica fondata su un principio di sovranità condivisa e di cooperazione".
Bruxelles è un capro espiatorio
Dice Della Vedova: "L'Europa è diventato il capro espiatorio delle colpe dei governi nazionali, malgrado all'Europa, cioè a questa Unione europea, si debbano i progressi civili, economici, sociali e culturali più straordinari mai conosciuti dal nostro continente. In Italia c'è chi addebita all'Ue tassi di crescita e di occupazione più bassi di quelli dei nostri concorrenti europei, come gli alunni svogliati accusano la maestra delle proprie insufficienze. È semplicemente ridicolo". L'Europa, afferma ancora, "è costruzione storica concreta: un insieme di regole che hanno mantenuto la pace, guidato la crescita economica e assicurato la coesione sociale dei Paesi membri. Sono le quattro libertà di circolazione - delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali - e l'euro. Sono i principi di disciplina finanziaria, da Maastricht al Fiscal Compact, e quelli del mercato comune. L'Europa è questo - ricorda Della Vedova - e non può essere il suo contrario".
Per questo per Della Vedova vanno contrastate le forze che sostengono di essere non contro l'Europa ma contro questa Unione europea, proseguendo "sulla strada dell'integrazione politica, e di una maggiore partecipazione democratica dei cittadini. Il protezionismo commerciale, il sovranismo monetario, la politica del debito pubblico, cioè della rapina dei soldi delle generazioni future da parte delle generazioni presenti, non sono un altro modo di essere europeisti; sono pure espressioni di anti-europeismo. Noi siamo ovviamente pronti a discutere delle specifiche politiche, ma a partire da una politica di integrazione europea contrapposta a quella del ritorno al nazionalismo".
L'Europa non funziona? Una fake news
Le critiche verso l'Unione, il giudizio di inadeguatezza dell'Europa, "è una fake news", dice ancora: "L'Europa che c'è funziona benissimo. Draghi ha salvato l'eurozona. Le regole di bilancio hanno consentito di superare la più grave crisi economico-finanziaria del dopoguerra. La Corte di Giustizia europea e la Corte europea dei diritti dell'uomo hanno una giurisprudenza che tutela, meglio delle giurisdizioni nazionali, i diritti economici e civili dei cittadini dell'Ue. Inadeguata è l'Europa che non c'è, cioè quella che gli Stati membri non vogliono che ci sia. Non c'è un welfare europeo o una politica comune sull'immigrazione perché i Paesi europei continuano a rivendicare su questi temi una sovranità assoluta. Anche per questo bisogna costruire forze politiche europee che non siano, come oggi, una confusa sommatoria di partiti nazionali: Forza Europa nasce anche con questo obiettivo. Nulla è perfetto, ma prima di parlare degli errori della UE bisogna affrontare il lungo capitolo degli errori degli stati membri".
Una politica chiara
Durante l'ultimo congresso i Radicali italiani e Emma Bonino hanno deliberato di lavorare con Forza Europa per costruire una lista europeista. "Emma - aggiunge Della Vedova - ha concretamente collaborato con Altiero Spinelli sedendo insieme a lui sui banchi del Parlamento europeo ed è stata una Commissario Europea che ha dato lustro alla Commissione. Emma è già una leader politica europea. Sarà una Lista aperta, ma per me lo dovrà essere a partire da dati di chiarezza, che del resto proprio la mozione approvata al congresso dei Radicali precisa: rigore finanziario, fino al congelamento della spesa pubblica; libertà e integrazione economica internazionale come fattore di crescita; difesa dei diritti civili e politici dei cittadini in una prospettiva europea; multilateralismo in tema di relazioni internazionali".
Nessuna pregiudiziale sulle alleanze
Della Vedova non esclude alleanze, neppure con il Partito democratico: "Al momento siamo impegnati a farla esistere. Forza Europa ha promosso una raccolta di pre-adesioni e di impegno alla sottoscrizione delle liste, quando sarà possibile presentarle e il governo avrà stabilito i collegi elettorali previsti legge Rosato. Salvini e Di Maio, hanno una strategia nazionalista e sovranista, cupa e chiusa, incompatibile con la nostra convinzione che la integrazione europea sia il futuro migliore per gli italiani e che con le riforme e una sovranità condivisa in Europa si superano le difficoltà. L'alleanza evocata tra Salvini e Di Maio sarebbe contro la Ue e l'Euro. Quanto alle alleanze, se il Pd come spero e credo eviterà di presentare una piattaforma anti-europeista analoga a quella del M5S e della coalizione forza-leghista, si aprirà la possibilità di negoziare un accordo. Ma per allearsi - conclude - prima bisogna esistere ed è quello a cui adesso stiamo prioritariamente lavorando".