Roma - "Non c'è nessuna differenza tra camorristi e questi governanti". Così Carlo Sibilia, deputato 5 Stelle e membro del Direttorio M5S, nel corso di una conferenza stampa alla Camera ha accusato il governo Renzi e quei ministri toccati dalla vicenda relativa all'inchiesta di Potenza, dalla ex ministra Guidi alla Boschi fino a Delrio. Sibilia ha sostenuto che il governo Renzi "no fa gli interessi dei cittadini ma è completamente collegato alla criminalità organizzata". "Queste persone coinvolte - ha sostenuto Sibilia facendo riferimento a Guidi, Boschi e Delrio - si sono sottratte al loro dovere e sono tutti delinquenti. Non ci possiamo permettere che queste persone continuino a governare impunemente il paese". Immediata la reazione del Pd: "Il Partito democratico sporgerà querela nei confronti dell'on. Sibilia per le gravissime affermazioni rilasciate nei confronti dei nostri esponenti che rivestono anche ruoli istituzionali", ha annunciato in una nota Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd. "Il M5S e i suoi parlamentari - continua - oramai ricorrono a una costante e violenta aggressione verbale con indebiti, gratuiti ed offensivi accostamenti che travalicano i limiti accettabili del confronto politico. Il Partito democratico intende tutelare nelle apposite sedi l'onorabilità dei i suoi rappresentanti e delle istituzioni stesse dalla costante denigrazione messa in atto dai parlamentari del Movimento 5 stelle. Il ricavato delle querele lo destineremo alle associazione che sono in prima linea nella difesa della legalita' e contro le mafie. Siamo sicuri che l'on. Sibilia saprà rinunciare all'immunità parlamentare per rispondere di fronte ai giudici delle sue dichiarazioni".
Nel corso della conferenza i parlamentari M5S hanno lanciato un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per un incontro in cui discutere della vicenda relativa all'inchiesta di Potenza "che è peggio di Tangentopoli". E per sollecitare un messaggio alle Camere perchè le riforme costituzionali non si discutano adesso "dal momento che il governo è sotto sfiducia". Il capogruppo M5S alla Camera, Michele Dell'Orco, ha sottolineato che "mentre succede tutto questo e il governo è sotto sfiducia (i 5 Stelle hanno presentato una mozione di sfiducia al Senato e sarà discussa il 19 aprile, ndr), qui a Montecitorio da lunedì si vota la riforma della Costituzione. Ed è assurdo". Per questo, la richiesta di essere ricevuti dal Capo dello stato Mattarella "per parlare di trivellopoli che è peggio di tangentopoli" e per chiedere che il ddl Boschi - che il 12 aprile avrà il via libera definitivo dalla Camera - venga discusso successivamente. La capogruppo 5 Stelle al Senato, Nunzia Catalfo, ha aggiunto che la discussione della mozione di sfiducia al governo andrebbe discussa "immediatamente" e "non dopo il referendum del 17 aprile perchè questa è un'azione non a favore della democrazia, non è corretto. Il governo così non si assume le sue responsabilità".
Renzi, risponderanno alle loro incredibili menzogne e accuse squallide
Il Movimento scrive a Mattarella
"Illustre presidente della Repubblica, è sotto gli occhi di tutti che i nuovi e ulteriori elementi che emergono dalle intercettazioni al vaglio degli inquirenti sull'inchiesta già definita come Trivellopoli nell'ambito delle estrazioni petrolifere a Tempa Rossa gettano tutto il paese, già profondamente prostrato e con milioni di italiani sempre piu' poveri, in un profondo senso di sfiducia nel governo e nel suo operato". Così Dell'Orco e Catalfonella lettera inviata al capo dello Stato e pubblicata sul blog di Grillo. Lettera con la quale i 5 Stelle chiedono a Mattarella di "ricevere una delegazione di parlamentari del Movimento 5 Stelle; desideriamo - spiegano - parteciparle tutta la nostra preoccupazione per quella che si sta profilando come una nuova 'Tangentopolì e di cui stiamo iniziando ad intravvedere solo i primi segnali. Nell'attesa di un suo gradito e cortese riscontro, la salutiamo cordialmente".
"Come è noto - scrivono Dell'Orco e Catalfo - la conferenza dei capigruppo del Senato ha calendarizzato le mozioni di sfiducia al governo per il 19 aprile, due giorni dopo il referendum sulle trivelle, ma soprattutto dopo l'approvazione definitiva in aula - prevista per la prossima settimana - del provvedimento sulle riforme Costituzionali. Sarebbe stato quindi opportuno votare le mozioni prima dell'approvazione definitiva della modifica costituzionale: segnale di trasparenza e correttezza istituzionale. Invece si è deciso, in maniera arbitraria e irrispettosa delle istanze delle opposizioni, che non c'è alcuna urgenza e posticipato la discussione al martedì successivo al Referendum e all'approvazione definitiva delle riforme costituzionali mentre dalle intercettazioni emergerebbe, sempre con maggiore chiarezza, che questo è un Governo che fa le leggi e gli emendamenti per il compagno di un ministro e che pensa solo agli interessi personali e familistici: il conflitto di interesse, dunque, a nostro avviso, non è ravvisabile solo in capo ad alcuni esponenti governativi, bensì è tutto il governo a portare la responsabilità dei rapporti con i petrolieri, e non bastano le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi a chiudere il caso". "Signor presidente, nella mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, è racchiuso tutto il nostro sdegno e tutta la preoccupazione per un governo che riteniamo delegittimato a cambiare la Carta costituzionale - concludono - perchè "i fatti riportati dimostrano l'esistenza di comportamenti governativi sanzionabili sia sotto il profilo politico sia, ove confermate le risultanze di indagini in corso, sotto quello penale, mediante cui il governo della Repubblica, attraverso i suoi membri, ha abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri". (AGI)