Roma - Mutui, il governo ci ripensa: sale da 7 a 18 il numero di rate non versate che determinano il passaggio di proprieta' dell'abitazione dal mutuatario alla banca. La modifica è nel parere della commissione Finanze della Camera al decreto del governo e sarebbe stata già approvata "se i Cinque Stelle non avessero impedito alla Commissione Finanze di riunirsi, ieri". Ad annunciarlo e' stato il presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato, in conferezza stampa assieme al capogruppo in Commissione Finanze, Michele Pelillo, e al relatore del provvedimento sulle banche, Giovanni Sanga.
"Sono condizioni che riceveranno parere favorevole del governo perché con il governo abbiamo condiviso questo testo. Questa è la proposta del relatore che il governo recepisce. Espressione condivisa anche con i senatori", ha spiegato Rosato. "Nel dna dei Cinque Stelle c'è solo demolire, distruggere. E ieri hanno voluto che prevalesse questo sulle cose che stiamo facendo", ha proseguito: "in Commissione si è verificato un fatto gravissimo. Abbiamo rimarcato che è stato impedito al governo e ai parlamentari di entrare in Commissione Finanze. Questo non a caso perché i colleghi Cinque Stelle sapevano benissimo che il parere della Commissione avrebbe modificato il decreto. Avendo tutti gli interessi tranne quello della chiarezza, i Cinque Stelle hanno impedito la riunione".
Ma i Cinque Stelle continuano ad essere di parere opposto e, in sit in davanti al ministero dell'Economia, chiedono il ritiro del decreto: "Noi gli diamo 24 ore, se ritirano il decreto chiediamo che lo facciano domani", afferma il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S), dopo essere stato ricevuto dal sottosegretario Pier Paolo Baretta. "Sul decreto legislativo è il governo Renzi che ha un potere. Noi aspettiamo una risposta", dice ancora, senno il Movimento continuerà con la sua pressione. "Ci aspettiamo una risposta nelle prossime ore. Se non c'è vuol dire che ci hanno preso in giro".
Con il decreto il governo recepisce una direttiva europea che si pone l'obiettivo di aumentare il livello di protezione del consumatore. La bozza prevede, che la clausola di inadempimento sia facoltativa e che la banca non possa obbligare il cittadino a sottoscriverla; è considerato inadempimento la morosità di almeno 18 rate; in caso di inadempimento la casa può essere messa in vendita solo con uno specifico atto di disposizione dell'immobile da parte del consumatore; viene confermato il divieto al 'patto commissorio' e viene disciplinato per legge il cosiddetto 'patto marciano', già conosciuto dalla giurisprudenza: la banca può trattenere dopo la vendita della casa solo quanto ancora dovuto ed è obbligata a restituire al consumatore l'eventuale eccedenza.
In ogni caso, il trasferimento del bene immobile alla banca a seguito dell'inadempimento, comporta l'estinzione del debito anche se il valore dell'immobile è inferiore a quello del debito residuo; si evita così la procedura giudiziaria, con conseguenti risparmi di spesa per il cittadino e il deprezzamento del bene immobile.
La valutazione della casa, successivamente all'inadempimento, deve essere effettuata da un perito indipendente nominato dal tribunale; il consumatore deve essere assistito da un esperto di sua fiducia; su tutta la procedura vigila la Banca d'Italia.(AGI)