“Dal 4 aprile le cose cambieranno. Chiariremo meglio la nostra strategia. Saremo più espliciti con il Pd. Il primo giro di consultazioni andrà a vuoto. Passerà qualche giorno. Poi noi e il Pd dovremo per forza parlarci. A quel punto proporremo un programma di pochi punti, magari cinque, che vada bene a entrambi. Solo dopo, Luigi farà un passo indietro sulla premiership. Di Maio non è mica Renzi, non resterà inchiodato alla poltrona”. A parlare ad un fedelissimo di Michele Emiliano, stando a quanto riferisce La Stampa, è Max Bugani, consigliere comunale pentastellato a Bologna e ‘braccio destro di Davide Casaleggio’ nell’associazione Rousseau, ‘ascoltassimo da Beppe Grillo’ nella definizione che ne dà il quotidiano torinese.
Nell'articolo si legge che i 5 stelle a Roma starebbero cercando un “un difficile equilibrio su un programma che riesca nel miracolo di non scontentare nessuno, tra Lega e Pd. Ma ai dem, i grillini sono già pronti a offrire taglio dell’Irap, lotta all’evasione, misure contro la disoccupazione giovanile, e una nuova formulazione del reddito di cittadinanza che tenga conto del reddito di inclusione come base di partenza”. La partita è quella del governo, e Di Maio vuole essere il prossimo presidente del Consiglio. Eppure, spiega Bugani, "Se lo stallo si trascinasse per un mese, Di Maio verrebbe quasi costretto al passo indietro, pur di far partire un governo. Salvini pensa che sarà con la Lega, alcuni grillini sperano con il Pd, convinti che sia la direzione in cui si muoverà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
Così, spiega La Stampa, “Il leader del M5S si sposta a seconda delle convenienze, pensando di sfruttare le debolezze dei suoi interlocutori. Da una parte c’è la Lega, con cui la sintonia è ottima, ma che si porta dietro un problema non da poco: Silvio Berlusconi. Dall’altra c’è il Pd, a cui il M5S non ha rinunciato fino in fondo, né intende farlo ora che sta combattendo una guerra di posizione con Salvini”. E dai 5 stelle le voci sono chiare: "Ci sono zero possibilità a un governo con FI", dice al La Stampa, dietro garanzia di anonimato, un esponente della cerchia stretta del leader: "A maggior ragione, Di Maio premier non può coesistere con quelli".
Nel primo pomeriggio Il Blog delle Stelle, organo ufficiale del Movimento, ha smentito la ricostruzione de La Stampa. "Luigi Di Maio è l'unico candidato premier del MoVimento 5 Stelle con cui intendiamo andare al governo e cambiare il Paese dando finalmente agli italiani le risposte che attendono da trent'anni". È quanto si afferma in un post.
Articolo aggiornato alle 16 dopo la smentita ufficiale fatta dal Movimento 5 stelle.