New York - "Se l'Europa continua cosi' noi dovremo organizzarci in modo autonomo sull'immigrazione: questo e' l'unico elemento di novita' a Bratislava dove si sono dette tante parole ma non siamo stati in grado di dire parole chiare sul tema aficano". Matteo Renzi, a New York per l'Assemblea Generale dell'Onu, torna all'attacco di Bruxelles sulla gestione crisi dei migranti e dei rifugiati, dopo il "deludente" vertice Ue. "Ecco perche', con un eufemismo, non l'abbiamo presa benissimo - ha spiegato il premier italiano - Juncker dice tante cose belle ma non vediamo i fatti. Mi dispiace perche' questa e' un'occasione persa per l'Europa piu' che una sconfitta per l'Italia. Io credo che in Europa qualcuno debba riflettere. Noi a Bratislava abbiamo semplicemente detto la verita'. E' un problema dell'Europa ma l'Italia puo' fare da sola, e' in grado".
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Cosi' l'Italia torna all'Onu "ribadendo" che "occorre gestire in modo diverso la questione africana". Prioritari, "da parte nostra sono i rapporti con l'Africa - ha insistito Renzi - come abbiamo cercato di dire a Bratislava" mentre nel documento, "dell'Africa, non c'era neanche il nome".
E se i numeri sono "pressoche' in linea" con quelli dello scorso anno (e pertanto meno allarmanti rispetto, ad esempio, ai 235.000 imminenti sbarchi dalla sola Libia preannunciati dall'inviato dell'Onu, Martin Kobler), il vero nodo, secondo il Presidente del Consiglio, e' la mancanza di un progetto per il lungo periodo. "Il problema non e' l'immediato - ha osservato - ma la strategia per i prossimi anni. O si interviene per tempo in Africa oppure l'Europa non e' in grado di gestire il fenomeno" come sembrano suggerire gli "eloquenti silenzi" di Bruxelles. "La problematica dell'immigrazione non si risolve con un'intervista, non si risolve con un convegno o con una dichiarazione" , ha ammonito il premier, invitando a non sovrapporre la questione dell'immigrazione con quella del terrorismo. "E' evidente che l'Italia deve salvare tutti i migranti che puo' salvare ma e' altrettanto evidente che non puo' essere l'Italia a raccoglierli tutti".
Dare priorita' all'Africa significa, per il titolare di Palazzo Chigi, che "chi viene qui in attesa di essere giudicato come un rifugiato non stia a passare il tempo senza fare niente perche' questo crea anche insofferenza" mentre, chi ne ha diritto, "non deve stare dalla mattina alla sera a bighellonare fuori dalle strutture pubbliche e private perche' desta la preoccupazione di tutti i sindaci e di ogni colore politico".
In quest'ottica, l'appello del primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, "pone un tema serio - ha riconosciuto il premier - perche' i comuni che accolgono sono solo il 10 per cento. Il sistema degli Spar puo' essere ridiscusso e lo stiamo facendo insieme a tutte le realta' comunali: con l'Anci, il responsabile immigrazione, con il Viminale e con gli altri soggetti. Siamo pronti a discutere con Sala e la lettera e' uno stimolo".
Rispondendo poi alle critiche del presidente della Bundesbank, Jems Weidmann, che ha accusato l'Italia di abusare della flessibilita' prevista nel Patto di Stabilita', Renzi gli ha ironicamente manifestato la sua "solidarieta" perche' deve occuparsi di una "grande questione", quella relativa ai debiti non performanti e ai derivati delle banche tedesche. "Si fa molto parlare dei non performing loans delle banche italiane, ma per qualche decina di miliardi di non performing loans delle nostre banche ci sono centinaia di miliardi delle banche tedesche. Dunque a lui il mio piu' affettuoso augurio di buon lavoro per risolvere problemi che riguardano anche noi. Quando avra' risolto i problemi dei derivati in Germania tutti noi saremo molto felici di fargli i complimenti", ha dichiarato Renzi che si e' invece astenuto dall'esprimere un giudizio sulla sconfitta della Cdu della cancelliera Angela Merkel alle elezioni di Berlino. Nel suo intervento alla Clinton Global Initiative, Renzi infine ha augurato a Bill Clinton di presentarsi al prossimo G7 in Italia da "First Husband", ribadendo cosi' il suo tifo per Hillary alle presidenziali. (AGI)