Gli ingredienti perché fosse una presentazione diversa dalle altre c'erano tutti. La location, innanzitutto: la fondazione Mirafiore di Serralunga d’Alba in Piemonte. Gli ospiti: il padrone di casa Oscar Farinetti (Mr Eataly, per capirci) e il presidente della regione Sergio Chiamparino. E poi, ovviamente, lui: lo scrittore più pop d'Italia, Fabio Volo.
Ma a rendere la cosa più interessante ci ha pensato Matteo Renzi, che a sorpresa si è presentato alla presentazione del'ultima fatica dell'attore-scrittore-dj. E ha rovinato la festa. O l'ha resa memorabile, come direbbe Jep Gambardella.
Da quando il segretario Pd ha messo piede in sala, il dialogo si è spostato su argomenti politici, e Volo gli ha chiesto conto della mancata approvazione della legge sullo Ius soli, come aveva già fatto con Silvio Belusconi nei camerini di Che Tempo Che Fa.
“È impossibile che non riusciate a far approvare una legge che anche mio figlio di 4 anni ha capito quanto sia giusta”, ha detto. E quando dal segretario Pd ha ricevuto una risposta che lo ha innervosito, ha abbandonato il palcoscenico. “Non capisco perché la presentazione di un libro si debba trasformare in un comizio politico”, ha detto Fabio Volo prima di andarsene.
Poi, però. ci ha ripensato. E ha affidato le scuse a Twitter.
Mi spiace per questa sera non era nulla di personale nei confronti di Renzi.Ci siamo ritrovati in una situazione che ho gestito male. Sorry
— Fabio Volo (@Fabiovoloo) 29 novembre 2017