I comitati civici come nucleo di un nuovo movimento che non sia per forza connotato come centrosinistra ma che possa guardare soprattutto alle proteste di piazza senza la 'rete' dei partiti. Oppure i comitati civici come strumento per allargare il Pd. Renzi è a un bivio. Non è ancora scritto quale strada prenderà (al momento l'orientamento sarebbe quello di intraprendere il primo percorso) ma di sicuro si terrà lontano dal congresso del Partito democratico, puntando tutto sulla strategia d'opposizione al governo, senza indossare i panni del capocorrente.
Ma intanto il post Martina è già iniziato. Potrebbe essere lo stesso Martina a vincere, soprattutto se nessuno dovesse arrivare al 51%, oppure Zingaretti da tempo in campo. Oppure Minniti che oggi ha ufficializzato la sua candidatura. Una candidatura senza bandiere, costruita con il sostegno di 551 sindaci (la maggior parte renziani), con il lavoro di mediazione di Lotti, Rosato e Guerini, con il fine di "salvare il partito" puntando ad evitare contrapposizioni personali.
La missione dell'ex ministro dell'Interno è racchiusa nella sua proposta: sia il Nazareno la sede di tutti i comitati, basta scontri, "io non avrò avversari". Ma l'ex responsabile del Viminale ha voluto porre una condizione. Niente ticket con Bellanova e non ci dovrebbe neanche essere una lista renziana a sostegno (da qui il malumore di molti fedelissimi dell'ex segretario dem): "Penso - ha spiegato - di aver dimostrato in questi anni di aver una capacità di autonomia politica e una cosa che non si puo' dire è che io non abbia dimostrato carattere". "I renziani - ha sottolineato - decideranno loro per chi votare: ma noi dobbiamo fare un congresso per parlare al Paese".
Minniti - anche Calenda si è schierato per lui - per due giorni sarà in Puglia per presentare il suo libro, da mercoledì preparerà la campagna per portare dalla sua parte gli iscritti. Martina - sarà sostenuto da Orfini e Delrio - lancerà alcune iniziative al nord mentre Zingaretti ha ricevuto anche oggi l'attestato di stima da parte di Gentiloni. Renzi, invece, giocherà al momento un'altra partita. Alla ricerca di energie alternative al Pd, convinto che il partito non sia piu' capace con le sue sole forze di raccogliere la protesta all'esecutivo giallo-verde.